NAPLES, ITALY - APRIL 26: Manolo Gabbiadini of Napoli celebrates after scoring the goal 1-1 during the Serie A match between SSC Napoli and UC Sampdoria at Stadio San Paolo on April 26, 2015 in Naples, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
Dopo Radja Nainggolan della Roma, tocca a Manolo Gabbiadini (Napoli) alzare la temperatura in vista del prossimo campionato di Serie A. Obiettivo comune, la Juventus campione d’Italia che per un certo periodo ha detenuto la comproprietà dell’attaccante attualmente in maglia azzurra. Acquistato per metà dai bianconeri nel 2012, Gabbiadini è stato prima prestato al Bologna, poi girato alla Sampdoria e infine ceduto a titolo definitivo al Napoli. In buona sostanza, la maglia della Juventus Gabbiadini non l’ha mai vista, proprio per questo, evidentemente, non l’ha mai sentita sua, come dichiara a ‘Radio Kiss Kiss Napoli’.
“La maglia della Juventus non l’ho mai indossata e non me la sento dentro. Sono stato io a prendere la decisione di venire a Napoli e sono felice di averla presa”.
A gennaio del 2015, la Juventus e la Sampdoria hanno ceduto le rispettive parti del cartellino di Gabbiadini al Napoli, nonostante dalle parti di Torino si pensava che presto il ragazzo sarebbe stato utile alla causa. Evidentemente, visti i numerosi giovani controllati, dalle parti di Corso Galileo Ferraris si è deciso di puntare tutto sui vari Zaza, Coman e Berardi, monetizzando al massimo dalla cessione di Manolo: 6,5 milioni di euro pagabili in quattro anni.
I tifosi della Juve, subito dopo l’annuncio della cessione, si divisero: erano in molti, infatti, ad avere fiducia nelle caratteristiche dell’attaccante, che poi al Napoli si è comunque confermato su buoni livelli. Certo, dopo queste dichiarazioni, qualcuno rivedrà un po’ la sua posizione…
“Nemmeno io credevo di iniziare così forte a Napoli: credo sia stato merito del mister – continua Gabbiadini – , dei compagni e di tutto l’ambiente che mi ha sostenuto. Higuain? Il Pipita non si tocca, dobbiamo tenercelo stretto. Si dicono tante cose su di lui, ma non vanno dimenticati i tanti gol decisivi che ha realizzato. E i rigori deve tirarli lui, al di là degli errori nell’ultimo periodo”.
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