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Garlando: “Lautaro ha grandinato goal ma ha anche rischiato di rovinare tutto, Inzaghi ha anticipato i cambi”

Il giornalista Luigi Garlando ha sottolineato come la Salernitana abbia costretto Inzaghi ad inserire il Toro forse prima del previsto.

Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport si focalizza sulla quadrupletta di Lautaro Martinez. “La differenza tra un Toro seduto e un Toro in piedi? Lo abbiamo scoperto ieri a Salerno. Lautaro Martinez si è alzato dalla panchina al 9’ della ripresa sullo 0-0, dopo un primo tempo di sprechi, con un’Inter ingolfata dal massiccio turnover che Inzaghi si è imposto dopo l’implosione con il Sassuolo. L’argentino è entrato come una nuvola nera e ha grandinato gol: 4 in 27’. Impressionante. Mai nessuno, nella storia della Serie A, aveva firmato un poker partendo dalla panca. La contabilità del centravanti ora racconta: 9 gol in 7 giornate di campionato, 10 con quello di Champions. Grazie al suo totem, l’Inter ha agganciato il Milan in vetta e lo ha superato per gol segnati (19). Inzaghi vanta anche la difesa meno battuta (3) e quella con più clean sheet al petto (5). Simone ha preso atto di una verità: il turnover è necessario, ma calibrarlo con cura farà la differenza. Tra l’Inter del Toro seduto e quella del Toro in piedi c’era troppa differenza. La Salernitana è crollata nel finale, ma è rimasta a lungo in partita”.

Lautaro Martinez

Pronto per il duello con l’amico

“Al 9’ della ripresa, Inzaghi, che solitamente non è Speedy Gonzalez nei cambi, smonta già il turnover. Dentro Mkhitaryan e Lautaro, più Asllani per Calha. E 8 minuti più tardi, l’Inter passa in vantaggio. Turham, decentrato a sinistra, alza la testa e, al posto del solito buco a centro area, vede l’amico Lautaro. Lo raggiunge con una traiettoria non banale e ancora meno banale è il colpo sotto con cui il Toro scavalca Ochoa. L’argentino rischia di rovinare tutto perdendo una palla a centrocampo che diventa il pareggio di Legowski, ma il Var lo sbandiera via per fuorigioco. Alzare il braccio per scusarsi con i compagni sarebbe banale. Trova un modo più originale: scaraventa in porta altri tre palloni. Al 33’ su servizio di Barella che ha giocato in crescendo; al 40’ un rigore procurato da Thuram, rifiorito con Lautaro accanto; al 44’ su appoggio da sinistra di Carlos Augusto. Il Toro è più che pronto per affrontare il Benfica dell’amico Di Maria, annunciato in gran forma. Duello di campioni del mondo. San Siro può già scegliere nell’armadio il vestito buono per martedì”.

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Redazione F

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