In un mondo del calcio in costante evoluzione, i campioni di ieri osservano con interesse la metamorfosi delle squadre che hanno un tempo rappresentato. Tra queste figure si erge Marek Jankulovski, il cui legame indissolubile con Milan e Udinese lo pone in una posizione privilegiata per discutere non solo delle prossime sfide sportive ma anche delle dinamiche interne che animano questi club.
Le sue riflessioni offrono una panoramica unica sullo stato attuale del calcio italiano, tra passato glorioso e futuro promettente.
Secondo Jankulovski, il Milan resta una delle principali contendenti al titolo nonostante alcuni passi falsi. La recente sconfitta subita per mano della Fiorentina ha dimostrato che la strada verso la vittoria finale è tutt’altro che semplice. Sottolinea però che, a seguito della vittoria nel derby, ci si aspettava una svolta che non c’è stata, evidenziando la difficoltà della squadra di assimilare rapidamente le idee del loro nuovo tecnico, Fonseca. Nonostante ciò, Jankulovski mantiene la fiducia nell’ambiente rossonero, puntando sull’importanza di mantenere la calma e lavorare sodo.
Il doppio ex mette in risalto le figure di Theo Hernandez e Rafael Leao, sottolineando le alte aspettative che gravano su di loro. Vengono descritti come giocatori di talento che devono ancora dimostrare la loro costanza sul campo. La loro capacità di essere decisivi nei momenti chiave è attesa con impazienza dai tifosi e dalla critica, segno dell’elevata stima in cui sono tenuti.
Jankulovski non nasconde il suo apprezzamento per l’impatto immediato che il nuovo tecnico dell’Udinese ha avuto sulla squadra. Nonostante la partenza di giocatori chiave come Samardzic, Perez e Walace, la squadra ha saputo esprimersi a livelli sorprendenti, guadagnandosi rapidamente un posto di rilievo nella classifica della Serie A. La velocità con cui sono state trasmesse e messe in pratica le idee del tecnico dimostra l’ottimo lavoro svolto a Udine.
La lunga gestione dell’Udinese da parte della famiglia Pozzo riceve elogi da Jankulovski, che riconosce il merito dei proprietari nel mantenere alti i livelli della squadra. Il loro impegno nel calcio italiano, iniziato nel 1986, è evidenziato come un esempio di buona gestione sportiva, abile a navigare le incerte acque del calcio con successo.
Riflettendo sulla sua esperienza con Milan e Udinese, Jankulovski ricorda con affetto gli anni trascorsi in queste squadre. Dai momenti di successo sotto la guida di allenatori del calibro di Ancelotti a Udine con Spalletti, fino agli insegnamenti ricevuti dai dirigenti come Berlusconi e Galliani. L’accomuna a questi ricordi è la passione per il calcio, un elemento che continua a ispirare anche le generazioni future.
Le parole di Jankulovski non solo offrono uno sguardo privilegiato sul calcio di oggi ma anche un ponte verso il passato, ricordando come l’impegno, il talento e la gestione saggia siano sempre stati i pilastri del successo. La sua analisi riflette l’importanza della continuità e della capacità di adattamento che i club devono avere per navigare il dinamico mondo del calcio.
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