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Gerrard boccia Balotelli: “Ha potenziale, ma è una battaglia persa”

Il prossimo 24 settembre nelle librerie arriva “My Story”, l’autobiografia di Steven Gerrard, il libro nel quale il centrocampista, ora ai Los Angeles Galaxy, racconta tutto della sua fantastica carriera vissuta all’insegna del rosso di Liverpool. I giornali inglesi stanno pubblicando in questi giorni alcune anticipazioni, soprattutto le più piccanti, e ce n’è per tutti. I passaggi più interessanti, da quello che è stato possibile leggere fino a ora, sono quelli in cui parla di Mario Balotelli e Rafa Benitez.

Non è tenero nei confronti di Super Mario che ha conosciuto durante la sua ultima stagione vissuta ad Anfield Road. Gerrard era un senatore dello spogliatoio dei Reds, il leader assoluto, non stupisce allora che Rodgers si sia rivolto a lui per chiedere consiglio sull’italiano. Il mercato del manager era stato piuttosto deludente, così aveva deciso di provare con una scommessa, questa scommessa si chiamava Balotelli. La reazione del centrocampista è di stupore, conosceva tutto dell’ex Manchester City e non era tanto convinto che la cosa potesse funzionare. A tranquillizzarlo c’era però un contratto fitto di clausole che avrebbero dato delle garanzie al club in caso di intemperanze del giocatore.

Appena arrivato Balotelli lasciò tutti a bocca aperta dichiarando che non avrebbe marcato sui calci d’angolo, che non era capace. La risposta di Rodgers fu secca: “Adesso imparerai”. Gerrard commenta con stupore: “Che cosa sei? Sei alto, uno degli uomini più forti che abbia mai visto su un campo di calcio e non riesci a marcare sui calci d’angolo?”. Alla fine Mario si è arreso e in occasione dell’esordio contro il Tottenham ha dato una mano anche in difesa, pur non brillando in attacco. Ma le cose con il passare delle settimane sono peggiorate, l’impegno è diminuito gradualmente fino a quando l’italiano è diventato un oggetto alieno nella rosa del Liverpool.

Gerrard è abbastanza sicuro del fatto che Balotelli non riuscirà mai ad essere un campione, nonostante l’enorme potenziale, e si ritrova a essere costretto a dare ragione a Mourihno:

Ho provato ad aiutarlo e a lodarlo pubblicamente, ma alla fine ho capito che Mourinho aveva ragione: è ingestibile. Ha il potenziale per diventare uno dei migliori al mondo, ma non ce la farà mai per colpa della sua mentalità e anche delle persone che ruotano attorno a lui. È un ritardatario, vuole sempre attenzioni, dice cose sbagliate sui social media, non lavora abbastanza durante gli allenamenti. Insomma, Balotelli è una battaglia persa.

Molto meno tenero il giudizio su un suo ex allenatore, si parla di Rafa Benitez con cui il Liverpool ha vinto la Champions League, non proprio una gestione deludente. Gerrard lo attacca duramente dandogli in pratica dell’incompetente, il motivo è uno solo: la decisione di vendere Xabi Alonso. L’ex centrocampista dei Reds non ha gradito quell’operazione di mercato ed è convinto che la partenza dello spagnolo abbia inciso negativamente sulle future stagioni del Liverpool:

La decisione di venderlo di Rafa Benitez fu una decisione disastrosa, fu una mossa stupida. Già dopo il nostro primo allenamento insieme nel mese di agosto 2004, era chiaro che Alonso fosse uno specialista, un giocatore regale. Rafa Benitez, che in un primo momento era stato così abile a comprarlo, è stato altrettanto stupido a venderlo al Real Madrid cinque anni più tardi. Basti riflettere su tutto quello che ha vinto dopo che è andato via dal Liverpool, sia al Real Madrid sia al Bayern Monaco e con la Spagna, vincendo l’Europeo e il Mondiale. Poteva ancora giocare con il Liverpool sei o sette anni. Lontano dall’area di rigore, lo considero il miglior centrocampista centrale con il quale io abbia mai giocato.

Le anticipazioni ci fanno intuire che questa autobiografia sarà molto gustosa e non è difficile immaginare il successo di vendite che otterrà. Quando giocatori di questo calibro si raccontano il pubblico che raccolgono è trasversale, basti pensare i consensi riscossi dal libro di un altro fuoriclasse come Andrea Pirlo.

cesare10

Ingegnere poco più che trentenne, vive in una città con l'anacronistica (cit.) passione per i cavalli. In attesa di guadagnare con i numeri si diverte con le parole. Imbratta il web da tanto tempo. Una volta aveva anche un blog di dubbio successo, ma lo ha chiuso per aprirne uno del quale non ha mai rivelato l'indirizzo, regola che non sfugge a questa biografia: forse anche per questo, ma non solo, non ha lettori. Scrive di calcio per poter comprare il pane. Nel tempo libero scatta fotografie, partecipa a cortometraggi di aspiranti registi slavi e apre tumblr collaborativi con pretese virali. Gli piace guardare le facce delle bariste ogni volta che ordina bitter con gin.

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