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Gli arbitri devono vedere tutto. E il Var deve intervenire anche sul secondo giallo

L’analisi sul possibile sviluppo dell’utilizzo del Var e della tecnologia nel mondo del calcio. Tutti i dettagli

Non si finisce mai di parlare di arbitri, non c’è domenica che non ci siano discussioni e proteste, non c’è lunedì che Open Var non rilanci temi della precedente settimana. In questo quadro si segnala l’attivismo di Paolo Casarin, che da un po’ di tempo sta alzando il livello dell’allarme sul depotenziamento della figura del direttore di gara, fino a preconizzarne addirittura la scomparsa, sostituito dal Var. Anche oggi, su La Gazzetta dello Sport, insiste su un concetto forte, di natura quasi filosofica, sull’interpretazione della realtà modificata dall’uso del mezzo televisivo: «Tutto ciò che è punibile deve essere visto. Nulla deve restare impunito. Ma senza che nessuno si offenda, non è la tv che ti insegna ad arbitrare. É il campo. Ed è solo lì che si cresce».

Il nuovo terreno di discussione è la nota questione dell’uniformità arbitrale. Se ne parla molto per la mancata espulsione di Oyono da parte dell’arbitro Luca Massimi. Il giocatore del Frosinone, contro il Torino, avrebbe meritato un secondo giallo che altri arbitri avrebbero dato. O forse anche lui stesso se non si fosse trovato a inizio gara, quando si è più restii a incidere così tanto, lasciando in 10 una squadra per 80 minuti. Ma l’errore è stato considerato pesante proprio perché la prima ammonizione era arrivata appena due minuti prima, era impensabile o molto improbabile che il giocatore incappasse in un’altra sanzione così ravvicinata. E qui interviene ancora il decano degli arbitri a ricordare l’esatto significato di certe scelte, magari non scritto nel regolamento, ma implicito nel rapporto con chi agisce in campo, ognuno nel suo ruolo: «Sa cosa significa il primo giallo? Un “avvertissment” in francese, un avvertimento, quindi qualcosa di molto più serio di quel che si pensa: l’arbitro dice al giocatore che si fida di lui, che alla prossima non la passerà liscia e che quindi deve mantenere una condotta di gara giusta e leale. Non a caso ci sono fior di allenatori che tolgono i giocatori ammoniti perché sanno che rischiano di depotenziarsi dopo la prima ammonizione, oltre al fatto del rischio di rimanere in dieci».
Fatta l’analisi, assolutamente accurata, c’è già chi pensa a un’estensione dell’utilizzo del Var: si sta infatti pensando che possa intervenire anche sul secondo giallo e non più esclusivamente sul rosso diretto, com’è attualmente. Continuando così, l’arbitro più importante sarà quello che se ne sta al monitor. Dove fa anche caldo, a differenza di certi campi nelle notti d’inverno…

Redazione F

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