La sua Udinese ha perso contro la Juventus senza mai entrare realmente in partita, ma veniva da una serie di risultati utili che hanno raddrizzato una stagione opaca, decisamente sotto le aspettative. Per Guidolin nulla di veramente fuori dal previsto, considerando che al solito c’era stata una radicale mutazione della rosa soprattutto dal centrocampo in su con l’esclusione del senatore Di Natale.

Il clima in Friuli è dunque buono, quel che resta da verificare è la longevità non eterna del progetto, visto che un dopo-Guidolin (e un dopo-Di Natale) sono comunque in programmazione. Per il tecnico, se il saluto dovesse consumarsi questa estate, sarà probabilmente Bundesliga con Wolfsburg e Leverkusen (questi ultimi dopo l’esonero a sorpresa di Hyppia) ancora sulle sue tracce.

L’allenatore di Castelfranco Veneto è da sempre attratto da un’esperienza fuori confine, la proprietà dell’Udinese lo sa e già si è attrezzata nel tempo facendosi l’idea del possibile successore. A oggi ne escono due nomi abbastanza diversi, tutto sommato entrambi “esperti”, ragionati sulla base del fatto che a Udine si lanciano giocatori poggiando le stagioni su italiani che saldano il gruppo (vedi a oggi i Domizzi, i Pinzi, i Lazzari oltre che Di Natale).

Si tratterebbe quindi, nel caso, di un possibile testa a testa tra Attilio Tesser e Zdenek Zeman. Il boemo è certamente un’ipotesi più affascinante, per certi versi, ed è un vecchio pallino della famiglia Pozzo. Tesser invece è praticamente un autoctono, considerato molto simile a Guidolin per tratti caratteriali e comunque rilanciato sui grandi palcoscenici dalla cavalcata (ormai finita, ma straordinaria) avuta alla guida del Novara.

Non ci sono favoriti, anche perché Zeman ha dalla sua il possibile lavoro con i giovani, l’assenza di smania da risultato inteso come classifica e la capacità di lavorare con gruppi composti da una maggioranza di calciatori stranieri.

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ultimo aggiornamento: 15-04-2014