Tite ha dato spazio alle seconde linee e ha certamente fatto bene, se la sconfitta con il Camerun non verrà interpretata come un’inadeguatezza complessiva dell’organico. Certamente, al di là della “casualità” dello stop, arrivato nel finale sul colpo di testa di Aboubakar dopo che i verde-oro hanno sciupato molto (e molto persino nei minuti di recupero alla ricerca del pareggio), si sono evidenziati almeno 3 difetti del Brasile di stasera.
1) Produzione tanta, gol zero. L’approccio è stato giusto e nella prima parte dell’incontro sembrava che non ci fosse partita. Rodrygo con le accelerazioni centrali non faceva che determinare gialli degli avversari e Martinelli ha mostrato la continuità necessaria per stare a certi livelli, al contrario di un fumoso Antony. Come si possono predisporre tante premesse e non soddisfarne poi nessuna
2) Qualità sì, ma non basta. Il B ha qualità collettive ma gli manca quel tanto di originalità individuale per sbloccare il risultato. Lo si vede da quanti dribbling vengono tentati e non portati a termine. La fisicità del Camerun è stata sufficiente, un segnale che fa riflettere.
3) Il gol incassato. Unico sbrego nel girone, a giochi fatti e senza la presenza di Thiago Silva al centro dell’area di rigore. Ma siccome ci si studia, vedrete che la Corea del Sud proverà la stessa azione, contando anche la velocità dei suoi interpreti. Il Brasile alzi la soglia dell’attenzione se non vuole scivolare agli ottavi.
L’articolo I 3 difetti del Brasile delle riserve proviene da Calcio News 24.
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