Hai voglia a pensarlo. Ma già solo per il fatto di dirlo, significa che in testa c’è. Magari non tu, che quella coppa l’hai alzata. Ma tutti quelli che ti circondano ti stanno a ricordare, anche solo con lo sguardo, che vorrebbero anche loro vincere e non c’è più tempo da perdere.
Ovviamente stiamo parlando di Luis Enrique, del Psg e della Champions League. Ieri, alla vigilia del gran debutto, il mister spagnolo ha lanciato uno slogan che ha avuto una certa presa, a giudicare da come è stato rilanciato dalla stampa: « Quando una squadra, un club è ossessionato da qualcosa, non è mai un buon segno, bisogna avere speranze, ambizione ma un’ossessione non funziona mai, in nessun ambito della vita. Dobbiamo vedere come si avvia la competizione, come club siamo convinti e motivati e speriamo di vincere tutte le competizioni possibili». Ambizione sì, ossessione no. I numeri del tecnico potrebbero funzionare da garanzia e raffreddare la febbre delle aspettative: Luis Enrique è l’unico tecnico insieme a Guardiola ad avere realizzato il sogno del triplete tra quelli che sono presenti in Champions ed è anche colui che con il 73% di successi ha la media più alta tra i suoi colleghi presenti nella competizione, escludendo coloro che hanno affrontato meno di 20 partite.
Dovrebbe essere questo l’undici che stasera affronterà lo scomodo Borussia Dortmund, e non sarà certo un compito semplice: Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Skriniar, Hernandez; Zaire-Emery, Ugarte, Vitinha; Dembele, Kolo Muani, Mbappé. Insieme ai presenti, balza all’occhio chi non c’è più: Messi, Neymar e Verratti, che hanno salutato l’Europa, non solo Parigi. Non è detto che sia un male, peraltro, e non è detto che lo si possa capire nel breve periodo, anche se la composizione del girone con Milan e Newcastle induce a fare bene da subito.
In Francia ci credono al successo? Un sondaggio proposto da Le Figaro colloca il Psg al secondo posto, nettamente staccato dallo strafavorito Manchester City (44 a 24%) e il Real Madrid terzo a una certa distanza: 10%. La vittoria non è certa, quindi, ma l’accesso alla finale sì.
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