Francesco Acerbi
Ecco cosa dice Francesco Acerbi, il difensore centrale dell’Inter discute così alla Gazzetta dello Sport: “Se stiamo bene tutti, possiamo essere noi la sorpresa. Il girone ci ha dato fiducia: il Porto è forte e fisico, ma possiamo batterlo. E poi, una volta ai quarti, tutto può succedere: dipende da forma, morale, fortuna. E noi ci arriviamo con Lukaku e Brozo in più. Prendiamo l’Empoli come esempio: inconsciamente pensi di poterla vincere in qualche modo, ma a volte non basta. E magari ti capita un imprevisto. Nelle gare “secche” c’è una motivazione diversa, ma quella fame dovremmo averla sempre. Se abbiamo la cattiveria giusta, vinciamo: su questo non ho dubbi. A volte, però, ci è mancato un po’ di mordente.”
Il centrale conclude così con la sua storia: “Nella vita è sempre necessaria una sfida. A me è servita, prima con mio padre, poi con la malattia. Ora la sfida è con me stesso. Ed è quella giusta, che tutti dovremmo affrontare. Perché è quella che ti fa avere sempre l’ambizione di migliorare. Nella vita è importante farsi aiutare. Io l’ho fatto, con uno psicanalista, dopo i due tumori. Mi spiegò come reagire e fare lo step. E poi, ai ragazzi, anche a quelli della mia squadra, dico: circondatevi di poche persone, 2-3 massimo, ma fidatissime. E capite bene cosa volete dalla vita. Fregatevene se giocate o no.“
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