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Inter, ecco dov’è finita la vecchia guardia argentina

Gli eroi del triplete, lo zoccolo duro argentino, gladiatori di mille battaglie: il 18 maggio scorso l’Inter ha consegnato all’album dei ricordi il nome di quattro giocatori destinati a rimanere nella storia del club nerazzurro, salutando in un sol colpo Walter Samuel, Javier Zanetti, Diego Milito e Esteban Cambiasso. L’Inter giocava a Verona contro il Chievo e la sconfitta patita alla fine dei 90 minuti serviva solo per gli almanacchi dato che i riflettori, a prescindere dal risultato, erano tutti puntati sui quattro moschettieri sudamericani. E ora? Cosa ne è stato di loro? Tre ancora giocano, vediamo nel dettaglio come hanno cambiato vita i quattro fuoriclasse che rimarranno per sempre nel cuore dei tifosi del Biscione.

Javier Zanetti

Dopo 858 partite a solcare la fascia destra con la maglia nerazzurra, il mitico capitano dal crine sempre ordinato ha appeso le scarpette al chiodo alla non più verde età di 41 anni; oggi è il vice-presidente del sodalizio nerazzurro, meno di un mese fa esprimeva tutta la sua felicità per questo nuovo ruolo in società: “Sono entusiasta per questa opportunità, ringrazio Moratti e Thohir per la fiducia dimostrata nei miei confronti. Spero di inserirmi nel tempo e di rendermi utile per il bene dell’Inter. Per ora continuo ad allenarmi, guardare le partite da fuori fa effetto, ma garantirò il massimo impegno. Sia noi dirigenti che i giocatori lo dobbiamo ai tifosi“.

Esteban Cambiasso

Dopo un’estate passata a guardarsi intorno, il Cuchu alla fine ha accettato di trasferirsi in Premier League e da ieri è un nuovo giocatore del neo-promosso Leicester City: arrivato a parametro zero, ha firmato un contratto di un anno, avrà la maglia numero 19 e potrebbe già esordire nel prossimo match di campionato domenica contro l’Arsenal.

Diego Milito

Il 19 giugno scorso è tornato a vestire la maglia del suo primo amore, il Racing di Avellaneda legandosi al club argentino fino al dicembre del 2015; all’esordio in campionato va subito in gol contro i nei-promossi del Defensa Y Justicia, ripetendosi pochi giorni dopo durante il debutto casalingo: suo il gol, su rigore, con cui il Racing ha battuto al Cilindro l’Arsenal di Sarandì proiettando La Academia ai piani alti della classifica.

Walter Samuel

Il 17 agosto la prima panchina, ancora non è pronto ma di sicuro darà una mano al Basilea, la squadra svizzera con cui si è legato per un anno nel luglio scorso scegliendo la maglia numero 6; il Muro ha salutato l’Inter dopo 9 anni e 236 partite, un mucchio di esperienza per gli elvetici anche in vista della Champions League contro Real e Liverpool (e Ludogorets).

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