Nel recupero di campionato di ieri, l’Inter ha pareggiato 2-2 contro il Bologna, una squadra che con una costanza straordinaria segna sempre allo stadio San Siro contro i nerazzurri.
Questo risultato, infatti, porta avanti una tradizione che dura da diciassette partite consecutive, risalente all’epoca del Triplete nerazzurro nel 2010.
La battaglia per la vittoria del campionato sembra ricordare quella di quindici anni fa, promettendo un testa a testa appassionante fino all’ultimo. Allora, sotto la guida di José Mourinho, l’Inter riuscì a prevalere sulla Roma per la conquista dello Scudetto, in un clima simile a quello attuale. Oggi, come allora, si preannuncia una lotta all’ultimo punto per il titolo di campione d’Italia, anche se i contendenti sono cambiati. L’Inter di Simone Inzaghi ora deve vedersela con il Napoli, senza dimenticare l’Atalanta di Gasperini quale possibile terzo incomodo.
La lotta per il titolo di campione d’Italia vede il Napoli presentarsi con una rosa competitiva, contrariamente a quanto affermato da Antonio Conte, ex tecnico dei nerazzurri. L’assenza di Calhanoglu e Mkhitaryan penalizza l’Inter, che sembra soffrire più del Napoli la mancanza dei suoi giocatori chiave. Questo, unito agli impegni in Champions League per l’Inter, fa pendere le previsioni del campionato a favore del Napoli; c’è però un altro aspetto, spesso trascurato, che può incidere tantissimo.
Le prossime partite saranno decisive per le sorti del campionato. L’Inter, oltre a dover gestire praticamente tutti gli scontri contro le dirette concorrenti per il titolo in trasferta, dovrà affrontare la Lazio in Coppa Italia poco prima della cruciale trasferta allo Stadio Maradona contro il Napoli.
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