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Inter, inchiesta Doppia Curva e conti sotto esame: c’è davvero qualcosa da nascondere?

Un’inchiesta scuote il calcio italiano: traffici mafiosi nelle curve, debiti misteriosi e dubbi sulla regolarità dell’Inter. Cosa nasconde davvero il club nerazzurro?

Le mafie, per anni, hanno infiltrato alcune curve calcistiche italiane e, alla fine, hanno preso il controllo di traffici illeciti. Questo è quanto accaduto prima a Torino, nel cuore della curva juventina, e successivamente a Milano, nelle curve di Inter e Milan. Le indagini condotte da Report, con il programma “Derby d’Italia” a firma di Daniele Autieri, mettono in luce il legame tra queste dinamiche e la criminalità organizzata, con particolare attenzione alla ‘ndrangheta. Una figura centrale di queste storie è Luca Lucci, leader della curva rossonera, e la sua connessione con Antonio Bellocco, esponente della ’ndrangheta, che ha avuto un impatto anche sulla tifoseria interista. Per via dell’inchiesta, un giocatore nerazzurro rischia anche sanzioni.

Traffici illeciti e conti da risanare: il lato oscuro delle curve

Le attività criminose all’interno delle curve non si limitano alla violenza, ma abbracciano traffici ben più redditizi. Dallo spaccio di droga al bagarinaggio, fino alla gestione dei parcheggi nelle vicinanze degli stadi, le mafie sono riuscite a imporre il loro controllo su diversi aspetti. L’inchiesta di Report rivela anche legami tra le curve bianconera, rossonera e nerazzurra, complicando ulteriormente la situazione. Ma i riflessi di queste dinamiche non si fermano qui: il programma si concentra anche sui conti dell’Inter, in particolare sotto la gestione di Steven Zhang, sollevando dubbi su debiti e pressioni politiche. L’inchiesta mette in discussione persino la regolarità dell’iscrizione al campionato della squadra nerazzurra, sebbene le istituzioni abbiano difeso la gestione del club.

L’Inter si difende: niente malagestione

L’Inter, tuttavia, respinge fermamente le accuse di malagestione. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport, il club ha sempre operato secondo le regole, ottenendo la licenza UEFA e rispettando il Settlement Agreement con Nyon. Nonostante le difficoltà economiche, come quelle legate alla pandemia, i nerazzurri sono riusciti a dimezzare le perdite e prevedono, nel prossimo bilancio, il ritorno di un utile operativo che manca dal 2018. La posizione del club è chiara: nessuna agevolazione dallo Stato, tranne quelle destinate a tutti i club durante la crisi del Covid, e un impegno continuo verso la trasparenza finanziaria. La vicenda, tuttavia, continua a sollevare interrogativi sul futuro del calcio italiano.

 

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Redazione F

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