In tarda mattinata l’annuncio ufficiale di Oaktree in qualità di nuovo proprietario dell’Inter ha segnato una svolta significativa per la squadra. Nel pomeriggio si è tenuto il primo incontro ufficiale tra i vertici della nuova proprietà e la dirigenza nerazzurra, rappresentata dall’ad Beppe Marotta e dal CEO Corporate Alessandro Antonello, simbolo di una voluta continuità nella gestione del club milanese. Un club che non intende riposare sugli allori, avendo di recente festeggiato lo scudetto della seconda stella sul proprio petto.
Da una parte, il fondo statunitense entra in campo con i suoi top manager, tra cui la legale britannica Katherine Ralph e lo spagnolo Alejandro Cano, decisi a non perdere tempo. L’obiettivo è chiaro fin dal comunicato ufficiale: incrementare i ricavi commerciali dell’Inter e mantenere gli alti livelli di successo sportivo per garantire una stabilità operativa e finanziaria al club. Un impegno a lungo termine, quindi, con la visione di una crescita sostenibile e nessuna intenzione di rivendere la società nel breve periodo.
Un elemento chiave nella strategia di rafforzamento patrimoniale e di appeal del club è la costruzione di un nuovo stadio. Tale progetto vede l’Inter impegnata nella proroga dell’esclusiva sull’area di Rozzano per la costruzione di un impianto di proprietà, operazione che la squadra ha già finanziato nel 2023 con circa 850.000 euro. Questa mossa, oltre a consolidare il patrimonio dell’Inter, costituisce un forte attrattore per futuri investitori e si attesta come una pietra miliare nel processo di crescita del club.
La nuova gestione ha inoltre ereditato questioni aperte in termini di rinnovi contrattuali di alcuni tra i giocatori più rappresentativi. Se per l’allenatore Simone Inzaghi e per il centrocampista Nicolò Barella i colloqui sembrano procedere speditamente, più complessa appare la situazione relative al capitano Lautaro Martinez. La richiesta dell’argentino di 12 milioni a stagione rappresenta un nodo da sciogliere, considerata l’eccessiva discordanza con i parametri salariali stabiliti dal club, evidenziando l’importanza di negoziazioni equilibrate per mantenere l’armonia dello spogliatoio.
L’arrivo di Oaktree alla guida dell’Inter segna quindi l’avvio di un capitolo nuovo, ma profondamente ancorato ai valori e alla continuità che hanno caratterizzato la gestione precedente. La sfida sarà quella di bilanciare l’ambizione di crescita con la salvaguardia di una tradizione sportiva di successo, aspettando di vedere come questa transizione influenzerà il futuro del club sia in campo che fuori.
L’articolo Inter, Oaktree ha molti snodi da sciogliere: Lautaro, stadio e non solo… proviene da Notizie Inter.
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