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Inter, Erick Thorir annuncia: “Ritirata la 4 di Zanetti, sarà vicepresidente. Acardi e Handanovic non si toccano”

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Si è tenuto oggi a Milano il CdA dell’Inter, presente ovviamente l’azionista di maggioranza Erick Thohir. Il presidente nerazzurro ha parlato al termine dell’incontro, rispondendo alle tante domande dei giornalisti presenti. I temi affrontati vanno dal futuro della società con il rinnovo di Walter Mazzarri in agenda, al mercato estivo che dovrebbe permettere di offrire al tecnico una squadra capace di migliorare i risultati della scorsa stagione. Ma la notizia del giorno è quella che riguarda Javier Zanetti, l’argentino che dal prossimo anno non calcherà più la fascia destra come ha fatto negli ultimi 19 anni, regalando gioie e soddisfazioni ai tifosi interisti con i quali il rapporto è sempre stato speciale.

Ebbene, a 41 anni Zanetti ha deciso di appendere le scarpe al chiodo e si appresta ad iniziare una carriera da dirigente altrettanto ricca. Thohir ha infatti annunciato che l’argentino da oggi ricopre il ruolo di vice presidente, sarà il suo braccio destro, una scelta nel segno della continuità, una notizia che sicuramente farà piacere a tutto il popolo nerazzurro. Ma non finisce qui, il CdA di oggi ha infatti deciso all’unanimità il ritiro della sua mitica maglia numero 4, un’onorificenza che fino ad ora era stata riservata soltanto a Giacinto Facchetti la cui numero 3 non viene più utilizzata dalla sua prematura scomparsa. Questo testimonia quanto sia stato importante questo giocatore per il club nei suoi lunghi anni di militanza.

E se qualcuno avesse dei dubbi in proposito ci sono i numeri a rendere tutto inconfutabile. In 19 anni Zanetti, che dell’Inter è stato a lungo capitano, ha vestito la maglia nerazzurra ben 858 volte se contiamo tutte le competizioni, 615 gettoni soltanto in Serie A, inutile dire che nessuno ha fatto meglio di lui nella storia del club, soltanto Beppe Bergomi lo supera nel computo delle partite giocate in Coppa Italia. Questi lunghi anni, conditi anche da 21 gol, sono stati accompagnati da tante vittorie, a partire da quella più prestigiosa, la Champions League del 2010 alzata al cielo con la fascia da capitano al braccio. Il primo successo all’Inter è stata la Coppa Uefa nel 1998, a questa vanno aggiunte quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe e un Mondiale per Club, senza dimenticare i cinque scudetti consecutivi (quattro se si esclude quello vinto a tavolino).

Dopo aver archiviato il passato rendendogli il giusto tributo per l’Inter è il momento di pensare al futuro. Thohir ha assicurato che anche per le prossime stagioni il club vuole continuare a crescere con Walter Mazzarri, con il tecnico presto sarà discusso il prolungamento del contratto per un altro anno, portandolo così in scadenza al 2016. Intanto si sta iniziando a preparare la squadra per la prossima stagione, prima degli acquisti però bisogna riuscire a trattenere i big, su questo l’indonesiano non ha dubbi: la società farà tutto il possibile per respingere gli assalti dell’Atletico Madrid e trattenere Samir Handanovic e Mauro Icardi, è da loro due che deve partire il rilancio dei nerazzurri.

Poi ci sarà il mercato in entrata, Thohir non nasconde che la società opererà con parsimonia, il fair play finanziario incombe e non si può pensare più di fare follie per raggiungere questo o quel campione. Ma si può vincere anche senza dilapidare milioni di euro, ne è certo il presidente che cita come esempio quello del Costa Rica, una squadra che grazie alla grande organizzazione sta stupendo tutti ai Mondiali pur non avendo in rosa stelle di prima grandezza. L’Inter vuole tornare al ruolo che gli compete, ma non vuole correre, ci vuole arrivare gradualmente. Da oggi avrà un uomo in più a lavoro su questo obbiettivo, si chiama Javier Zanetti, e se dietro la scrivania farà metà di quello che ha fatto in campo, allora c’è da essere ottimisti.

cesare10

Ingegnere poco più che trentenne, vive in una città con l'anacronistica (cit.) passione per i cavalli. In attesa di guadagnare con i numeri si diverte con le parole. Imbratta il web da tanto tempo. Una volta aveva anche un blog di dubbio successo, ma lo ha chiuso per aprirne uno del quale non ha mai rivelato l'indirizzo, regola che non sfugge a questa biografia: forse anche per questo, ma non solo, non ha lettori. Scrive di calcio per poter comprare il pane. Nel tempo libero scatta fotografie, partecipa a cortometraggi di aspiranti registi slavi e apre tumblr collaborativi con pretese virali. Gli piace guardare le facce delle bariste ogni volta che ordina bitter con gin.

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