E ora l’Inter sogna col tridente Podolski-Icardi-Shaqiri

Il rischio è che la coperta possa risultare estremamente calda e prestigiosa dalla cintola in su, ma sotto i piedi finiranno col prender freddo: l’Inter dopo Podolski si regala anche Shaqiri, come annunciato dalla Bild prima e dallo stesso club meneghino poi, regalando all’allenatore Roberto Mancini un tridente delle meraviglie col tedesco e lo svizzero ai lati di Maurito Icardi. Un reparto offensivo, corredato anche da Palacio, che risulta essere uno dei migliori della nostra Serie A e con cui il tecnico jesino potrà sbizzarrirsi nello scacchiere tattico che ha in mente, pur se non mancano delle grane.

La prima, come anticipato, è che a cotanta abbondanza in avanti non si associa un reparto difensivo altrettanto affidabile: Juan Jesus, per altro squalificato per le prossime gare, vive di alti e bassi come il collega Ranocchia, i rincalzi si chiamano Andreolli, il deludente Vidic (che ora il Mancio ha in testa di recuperare innanzitutto dal punto di vista psicologico) e all’occorrenza Campagnaro, su cui è stato posto il veto di cessione. Il secondo problema a cui dovrà far fronte il tecnico nerazzurro riguarda la collocazione tattica di Kovacic e Hernanes, due ottimi giocatori ma che dovrebbero indietreggiare il proprio raggio d’azione in caso di tridente puro in avanti.

Se Mancini volesse far giocare le cinque stelle offensive, Guarin si ritroverebbe in panchina come riserva di lusso, mentre a far legna in mezzo al campo ci dovranno pensare uno tra Medel e Kuzmanovic, senza dimenticare Obi e M’Vila. Ultimo problemino riguarda la lista che l’Inter dovrà presentare all’Uefa per la fase ad eliminazione diretta di Europa League: il regolamento stabilisce che si potrà inserire un solo giocatore precedentemente impiegato in Champions, così uno tra Podolski (Arsenal) e Shaqiri (Bayern Monaco) dovrà stare fuori durante gli impegni continentali.

Poco male, i tifosi dell’Inter finalmente possono tornare a sognare: solo un anno fa di questi tempi si inviperirono per il quasi concluso scambio con la Juve che avrebbe portato Guarin a Torino e Vucinic a Milano, mentre da un po’ di mesi a questa parte avevano rimproverato il presidente Erick Thohir di non mettere mano al portafogli: l’indonesiano ha risposto con 600mila euro per il prestito secco di Podolski, due milioni subito e 12 (obbligatoriamente) in estate per Shaqiri. Artefici delle buone operazioni messe a segno il trio composto da Ausilio, Fassone e Bolingbroke, come sembrano lontani i tempi di Marco Branca…

vieni127

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