L’Inter stasera sarà di scena a Monza contro un avversario che potrebbe sembrare a prima vista meno temibile, ma che nasconde delle insidie tattiche non indifferenti.
Il Monza, dopo aver attraversato un’estate di cambiamenti, dalla guida tecnica ai giocatori chiave, ha iniziato la stagione con prestazioni che non hanno pienamente soddisfatto le aspettative del tifo e della critica. I passaggio di consegne da Palladino a Nesta, ha segnato una fase di transizione alla ricerca di una nuova identità e coesione di squadra. Nonstante le difficoltà, il club lombardo aspira a ritrovare la solidità e le prestazioni che lo hanno contraddistinto in passato.
La Gazzetta dello Sport parte da statistica decisamente poco ambigua per prevedere che tipo di gara attende i nerazzurri: nelle prime 3 giornate di campionato, il Monza ha totalizzato il minor numero di tiri verso la porta avversaria, segnale di un gioco prudente e calcolato. La squadra, dunque, calca il terreno di gioco con un piano preciso e una speranza ardente. La strategia del Monza per il match contro l’Inter si presenta chiara e sfacciata: un’impenetrabile fortificazione difensiva, pronta a resistere agli assalti avversari.
In attacco gran parte delle speranze della squadra di Nesta si fonda sulla figura di Milan Djuric, la “torre” bosniaca attorno alla quale ruotano le offensive aeree della squadra. Le sue sponde aeree non solo creano occasioni per i compagni ma innescano una minaccia costante, in particolare con i tiri di Daniel Maldini.
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