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Italia-Costa Rica 0-1, intervista a Cesare Prandelli: “Abbiamo dato tutto”

[blogo-video provider_video_id=”7_jM9ByjE30″ provider=”youtube” title=”Italia-Costa Rica: sfida a colpi di numeri” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=7_jM9ByjE30″]L’Italia perde contro la Costa Rica e si complica maledettamente la vita. Dopo aver battuto all’esordio la più blasonata Inghilterra, gli azzurri cedono contro la nazionale che aveva già battuto l’Uruguay al debutto mondiale. Rispetto alla prestazione contro i ‘Tre Leoni’, l’Italia fa più di un passo indietro, dimostrando di essere più indietro di quel che si pensasse: manca condizione fisica, idee e voglia. La Costa Rica ha prevalso sugli azzurri sotto ogni punto di vista, anche nel giro palla, nonostante sulla carta l’Italia fosse nettamente superiore.

Ora, a Buffon e soci basterebbe un punto contro l’Uruguay per qualificarsi agli ottavi di finale, ma l’avversario è di quelli tosti e c’è da giurare che Cavani e Suarez faranno di tutto per battere l’Italia, non solo per una questione di prestigio internazionale. Da domani, dunque, ci sarà molto da lavorare per il commissario tecnico Cesare Prandelli, che al triplice fischio finale di Italia-Costa Rica, si è soffermato ai microfoni di Rai Sport, prima di presentarsi in conferenza stampa.

“E’ stata una partita nata male – ha detto il ct azzurro – , l’approccio è stato sbagliato. Abbiamo avuto due occasioni nel primo tempo. Poi abbiamo subito il gol e dal 51′ non abbiamo più tiratoi in porta. Dobbiamo recuperare le energie. E’ necessario. Questo è un girone difficile, lo sapevamo. Ci giochiamo tutto con l’Uruguay, ma la cosa fondamentale è recuperare le energie”.

C’è rammarico nelle parole di Prandelli per le occasioni fallite da Balotelli nel primo tempo, pochi minuti prima di subire il gol di Ruiz, ma una volta in svantaggio l’Italia non ha avuto le forze fisiche e mentali per recuperare la partita. Nella ripresa, nonostante i cambi, gli azzurri sono sembrati addirittura impotenti al cospetto della freschezza fisica e del preciso giro palla della Costa Rica. L’ingresso di Cassano, Insigne e Cerci non ha dato la svolta sperata al match, e ora il CT viene già criticato per la scelta dei 23 che ha portato in Brasile:

“Ci servivano 2-3 giocatori che potessero andare fra le linee – ha spiegato Prandelli ai microfoni Rai -, ma i nostri avversari sono stati bravi a chiudere ogni passaggio. Non è stato sbagliato l’approccio, se facevamo gol con Mario forse la partita sarebbe stata diversa. Superficiali? Io ho visto giocatori che hanno lottato e dato il massimo. Sapevamo che serviva la terza partita per qualificarci, anche una vittoria questa sera non ci sarebbe bastata”.

Italia – Uruguay, dunque, sarà la partita da dentro o fuori. Di solito gli azzurri si esaltano al cospetto dei grandi avversari, sarà così anche questa volta?

“Risultato aperto, dobbiamo essere preparati dal punto di vista nervoso e mentale. Bisogna crederci. Uruguay l’abbiamo affrontata un anno fa in Confederations Cup. E’ stata dura. E qui ci giochiamo la qualificazione. Noi e loro”.

Mirko Nicolino

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