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Italia, vincere contro la Danimarca per essere testa di serie ai Mondiali

Conquistata la qualificazione a Brasile 2014 con consistente anticipo lo scorso 10 settembre, all’Italia di Prandelli manca soltanto la certezza di essere testa di serie ai Mondiali. Per ottenere tale obiettivo la soluzione non è delle più ardue, almeno sulla carta: battera stasera la Danimarca; in questo caso gli azzurri otterrebbero matematicamente la prima fascia.

Se invece stasera l’Italia sperimentale di Prandelli non riuscisse a superare Bendtner e compagni, la strada si complicherebbe, ma non troppo. Infatti agli azzurri basterebbe poi vincere contro l’Armenia martedì sera per essere considerata il prossimo 6 dicembre nel sorteggio che si terrà a Salvador testa di serie insieme ad altre sette compagini.

Infine, nell’eventualità di due pareggi, di un pari e una sconfitta o addirittura di due k.o., l’Italia rischierebbe grosso e il suo futuro (solo per quanto riguarda la prima fascia, ovviamente) sarebbe legato ai risultati di Croazia, Olanda, Svizzera e Cile.

Al momento gli unici sicuri di ritrovarsi in prima fascia sono Brasile (paese ospitante) e Argentina (in quanto già qualificata e tra le prime 8 anche se perde le ultime due gare). Le altre nazionali che potrebbero rientrare tra le 8 big sono, oltre all’Italia, Spagna, Germania, Colombia, Uruguay e Belgio (ma la Croazia potrebbe essere la sorpresa).

Per la precisione, a determinare chi saranno le teste di serie sarà il ranking Fifa di ottobre che il computer di Zurigo elaborerà dopo le prossime due gare (comprese anche eventuali amichevoli).

Le altre 24 squadre non teste di serie saranno divise in tre fasce in base a criteri geografici e sportivi, in modo da avere gruppi con squadre di continenti diversi.

Essere teste di serie è ovviamente un vantaggio, ma solo in linea generale. Poi, nei casi specifici le variabilità, come ovvio, sono tantissime (senza dimenticare gli esempi che la storia offre in questo senso). Peraltro tra le non teste di serie potrebbe esserci Olanda, Portogallo e Russia, squadre non proprio semplici da affrontare.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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