Juventus' goalkeeper and captain Gianluigi Buffon attends a training session on the eve of the UEFA Champions League football match Juventus vs Atletico Madrid at "Juventus training Centre" in Vinovo near Turin on December 8, 2014. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
La Juventus vuole tutto – almeno a parole – dalla notte da finale contro l’Atletico Madrid. Ma, in realtà, deve stare attenta a non chiudere con niente in mano (tranne l’Europa League). Max Allegri alla vigilia fa sapere di credere al primo posto e non al terzo, ma in campo probabilmente le cose saranno diverse.
Sì, perché tra il ‘tutto’ e il ‘niente’ c’è un secondo posto da difendere. Che significa passare agli ottavi di finale di Champions League, il primo obiettivo della Juve di quest’anno. Mai come questa volta osare potrebbe essere troppo pericoloso. La gara del Vicente Calderon insegna: bianconeri che erano in possesso della partita e hanno perso per un contropiede dei cinici colchoneros. Per il primo posto, come si sa, Tevez e compagni dovrebbero vincere con due reti di scarto. Per passare il turno da secondi, invece, è sufficiente il pareggio.
Dall’altra parte, gli spagnoli sono sicuri del primo post vincendo o pareggiando, ma anche perdendo con un gol di scarto ma segnandone almeno uno. Insomma, sono già qualificati e potranno giocare senza troppa pressione addosso. In condizioni normali, lo 0-0 sarebbe probabilmente il risultato più atteso. E non è escluso che alla fine si giochi proprio per questo risultato.
Vero che con il primo posto nel girone, a febbraio i campioni d’Italia potrebbero avere un impegno più morbido. Ma è ancora più vero che – perdendo oggi – rischierebbero di entrare in un tilt mentale che potrebbe condizionare tutta la stagione, campionato compreso. E perderebbero i soldi della qualificazione. Diciamo la verità: Allegri e Simeone – aggressivi alla vigilia – sotto sotto non si scopriranno di certo. L’Atletico per modo di impostare le partite, la Juve per paura e anche un po’ per predisposizione mentale (molto possesso palla e verticalizzazioni meno violente rispetto all’edizione di Conte).
Tutto questo sulla carta, naturalmente. Molto dipenderà dai primi minuti del match. L’Atletico starà indietro – questo è difficile da non pronosticare – la Juve dovrà essere brava ad affondare il colpo solo quando dall’altra parte ci sarà un avversario davvero alle corde e non per tattica. Segnare una rete subito, per i bianconeri, potrebbe essere l’ideale: l’Atletico comincerebbe ad avere un po’ paura di perdere il primo posto, i torinesi saprebbero che potrebbero provare a fare il secondo perché, alla peggio (subendo un gol), rimarrebbero secondi.
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