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Juventus, Boniek: “Andrea Agnelli ha tolto la stella Js a me e l’ha data a Davids, un dopato”

Zibì Boniek torna a parlare di Juventus e, soprattutto, della stella dello Juventus Stadium. Inizialmente doveva essere per lui, ma il presidente Andrea Agnelli ha deciso invece di dedicarla all’olandese Edgar Davids. La vicenda non è mai andata giù all’attaccante polacco, il bello di notte, come lo definiva l’Avvocato Gianni Agnelli.

“Se mi dispiace? No, è a loro che deve dispiacere. Invito chiunque a portarmi documenti o filmati in cui io parlo male della Juve, della società, dei dirigenti, dei calciatori o dei tifosi. Non l’ho mai fatto. Ho però una mia opinione su Moggi e Giraudo ed è questo il motivo che ha fatto sì che Andrea decidesse di non dedicare a me la stella. Se lo sapesse l’Avvocato, gli tirerebbe le orecchie. Andrea l’ha data a Davids per fare amicizia con i tifosi appena arrivato in Società. Con tutto il rispetto, però, cos’ha fatto Davids per la Juve? Si è preso sei mesi di squalifica per doping. Non mi pare abbia vinto Coppe”.

Un attacco gratuito al centrocampista olandese che nel cuore dei tifosi della Juve c’è sempre stato per la grinta che metteva in campo. Boniek torna anche sul rapporto con l’Avvocato, a suo dire buonissimo:

“Quando giocavamo in trasferta, veniva spesso a trovarmi. Una volta ha bussato alla mia camera ed è entrato a chiacchierare. A lui piaceva che io non avessi mai paura di niente. E me lo diceva”.

In vista di Juventus-Roma, il giocatore dell’Est ammette che tiferà per i giallorossi, la squadra che lo ha preso dopo l’addio alla Signora:

“Vivo a Roma e ho un buon rapporto con l’ambiente. Dunque, tiferò per la squadra di Garcia. Ma questo non significa che tifo contro la Juventus. Il mio è un tifo pro e non un tifo contro. Io mi sono fermato a Roma, c’era il Papa polacco, i miei figli andavano a scuola. Non me la sono sentita di tornare subito in Polonia. E ci sono rimasto 30 anni”.

Sui duelli che ci saranno domenica allo Juventus Stadium, Zbigniew ha le idee chiare:

“Garcia mi piace di più, con tutto il rispetto per Allegri. Nel gioco della Roma si vede molto il timbro dell’allenatore francese. Max deve lavorare tanto, ha un compito difficile perché arriva dopo Conte, che ha vinto tanto. Ho stima per De Sanctis, ma con Buffon non c’è partita: in porta è meglio di tutti, anche di Gesù Cristo. Le difese sono fortissime, non permettono agli attaccanti di segnare. Direi che sono pari. Benatia non si può sostituire, mi ricordava il giovane Nesta. A centrocampo sono stratosferiche: hanno qualità, marcature, invenzione. Anche qui una X. Per quanto riguarda gli attacchi, non mi aspettavo che Tevez facesse così bene, ma il reparto offensivo della Roma è molto forte e poi c’è Totti. Anche qua ci sarebbe per me un pareggio: la differenza, insomma, la fa Buffon”.

alessandropignatelli

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