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Juventus: Giovinco sta diventando ‘grande’ da numero 12

Vuoi vedere che finalmente Sebastian Giovinco diventa grande? E no, i centimetri non contano. Casomai, i metri che fa in campo: tanti. Dopo averlo atteso a lungo, quando forse tutti ormai hanno smesso di credere in lui, la formica atomica – proprio come una formica – pare star sfruttando l’esperienza che ha messo da parte in anni di esaltazioni effimere, fischi e risatine. Contro l’Azerbaigian, è entrato in campo e ha dato la scossa a un‘Italia che ha vinto grazie al suo assist per il compagno di squadra Chiellini.

A dire il vero, Antonio Conte pare stargli dando più fiducia in maglia azzurra che in maglia bianconera. Ma tant’è. Pure la prima convocazione di Quagliarella aveva stupito i più. Tornando a Seba, per anni indicato come il futuro Del Piero, era finito sotto il peso eccessivo delle aspettative. Lui, fisico minuto, incapace di reggere contro i difensori giganteschi della nostra serie A. Sempre a terra. Bravo – ma mica sempre – solo su calcio piazzato.

La Juve lo ha preso, lo ha scaricato, l’ha ripreso. Ma soltanto in provincia, il nostro pareva saper essere anche leader. Ora, intendiamoci, Giovinco non è diventato leader dall’oggi al domani. Sta sfruttando le occasioni, però. A 27 anni ha capito che è ora o mai più. Sta diventando grande da numero 12. Ovvero, da subentrante in corsa. Proprio come a Palermo. Gli avversari stanchi, lui a sprintare come un centometrista da una metà campo all’altra.

Forse è proprio questo il segreto. Il nuovo ruolo. Non numero 10, ma numero 12. Bisognerà vedere però se Seba accetterà questo ruolo, a cui pare condannato anche con il club campione d’Italia. Ha già fatto sapere che l’anno prossimo valuterà il suo futuro, il che fa pensare stia seriamente pensando a lasciare Torino. La Juve lo monitorerà nei prossimi mesi. Perderlo proprio mentre diventa grande sarebbe un gravissimo errore. Ma il giusto compromesso tra le voglie dell’attaccante e i desideri della Juve pare lontano. Come quel Giovinco rifinitore prima, mezza punta poi. Che sbatteva contro i fisicacci dei rudi difensori della nostra serie A. Pensateci e guardatelo bene: oggi non cade più neanche per un semplice refolo di vento.

alessandropignatelli

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