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Juventus-Roma: ne resterà soltanto una

Uno dice: “E’ difficile batterci”. Gli altri partono tra suoni di fanfare ed entusiasmo da finale di Champions. Juventus-Roma è anche, se non soprattutto, questa. Certo, un po’ mancano le battute dell’Avvocato e di Sensi prima della supersfida che negli anni ’80 decideva i campionati. A volte anche per questioni di centimetri (Turone, come non ricordarlo ancora oggi?).

Si incontrano le due capolista, a punteggio pieno. Ne rimarrà soltanto una. O due, se alla fine sarà X sulla ruota di Torino. Ma un pareggio al momento è impronosticabile perché né i bianconeri, né i giallorossi hanno finora mai giocato per il pari. Il fattore campo potrebbe fare la differenza. Negli ultimi anni, da quando si gioca nel catino dello Juventus Stadium, la Roma è sempre tornata a casa con 4 o 3 gol sul groppone. Che in panchina ci fossero allenatori rampanti come Luis Enrique, maghi come Zeman o tecnici preparati come Rudi Garcia.

Ma a Manchester, la Roma di quest’anno ha spaventato un po’ tutti. Dimostrando di non farsi impaurire dall’ambiente e neanche da un gol su rigore preso dopo 4′. Si affrontano pure un attacco veloce e tecnico e una difesa di ferro, tuttora imbattuta. I campioni d’Italia fanno molto affidamento proprio sul reparto arretrato per mettere la museruola a Gervinho, Iturbe, Totti o Florenzi. Ben sapendo che i grattacapi possono arrivare pure da più distante – vedi Nainggolan e Pjanic. Ma al centrocampo capitolino ci penserà quello juventino, certo non da meno.

Gli esperti dicono che alla fine la differenza la farà Buffon (dall’altra parte gioca Skorupski). Il che vorrebbe dire che sarà la Roma a fare la partita. Ma anche in questo caso, i due undici si somigliano: amano fare possesso palla, possibilmente nella metà campo altrui. E allora sarà la mossa di Garcia o di Allegri a fare la differenza. Magari la panchina. Il dettaglio. Il calcio piazzato. Certo, siamo solo alla sesta giornata: ne resterà una dopo oggi, ma poi ci sarà un campionato intero da giocare. E allora, speriamo: pochi tatticismi e tanto divertimento. Utopia?

alessandropignatelli

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