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La Nigeria non parte per il Brasile: giocatori in sciopero, a rischio la partecipazione alla Confederations Cup

I giocatori della Nigeria hanno deciso di non imbarcarsi oggi sul volo che avrebbe dovuto portare le Super Eagles in Brasile per la Confederations Cup ormai alle porte, la decisione è maturata in seguito a degli attriti con la federazione che hanno alla base motivazioni economiche. Da quanto si è saputo gli atleti protestano per il ritocco al ribasso che hanno subito i premi che avrebbero dovuto percepire in seguito alle ultime due partite di qualificazione nelle quali hanno ottenuto un pareggio con la Namibia e una vittoria contro il Kenia.

Ma ce dell’altro, pare infatti che i nigeriani non riceveranno nemmeno i 10 mila dollari a testa promessi per la partecipazione alla competizione brasiliana, la federazione ha spiegato senza troppi giri di parole che semplicemente non è nelle condizioni finanziarie per poter mantenere l’impegno preso. Una voce interna allo spogliatoio ha spiegato che questa situazione si protrae da tempo e ha già creato molti disagi: “Abbiamo detto ai dirigenti di andare a giocare loro stessi la Confederations Cup. Noi non ce la sentiamo di partire finché questi problemi non saranno risolti. Se le cose non si sistemeranno come diciamo noi, siamo pronti a rinunciare alla competizione e a tornare ai nostri club”. Pare inoltre che anche lo staff tecnico abbia subito dei tagli notevoli al punto che il ct Stephan Keshi deve pagare di tasca sua lo stipendio del suo vice Valerie Houndenou.

Ora la nazionale nigeriana rischia una sanzione dalla Fifa, anche se in queste ore si sta lavorando febbrilmente per trovare una via d’uscita alla crisi diplomatica scoppiata come un fulmine a ciel sereno. Il comitato organizzatore della Confederations Cup e la federazione hanno fatto sapere che la nazionale sbarcherà in Brasile al massimo nella giornata di sabato, a 48 ore dal primo impegno, la partita di lunedì contro Tahiti. La Nigeria è inserita nello stesso girone con Spagna e Uruguay, se alla fine dovesse dare forfait ci troveremmo di fronte ad un torneo sicuramente anomalo, tutti si augurano ovviamente che la crisi rientri in fretta.

cesare10

Ingegnere poco più che trentenne, vive in una città con l'anacronistica (cit.) passione per i cavalli. In attesa di guadagnare con i numeri si diverte con le parole. Imbratta il web da tanto tempo. Una volta aveva anche un blog di dubbio successo, ma lo ha chiuso per aprirne uno del quale non ha mai rivelato l'indirizzo, regola che non sfugge a questa biografia: forse anche per questo, ma non solo, non ha lettori. Scrive di calcio per poter comprare il pane. Nel tempo libero scatta fotografie, partecipa a cortometraggi di aspiranti registi slavi e apre tumblr collaborativi con pretese virali. Gli piace guardare le facce delle bariste ogni volta che ordina bitter con gin.

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