Si vince e si perde insieme a patto di prendersi le proprie responsabilità. L’Atalanta non può sempre vincere in quanto esistono avversari e scontri diretti dove i nerazzurri fanno veramente fatica, ma al di là del valore dei punti tra piccole e grandi del campionato, dall’altra parte cadere sempre nello stesso modo crea non pochi dubbi sulla maturità di questa squadra.
La Dea attualmente reincarna perfettamente la canzone dello Zecchino D’Oro “Non lo faccio più”: fare l’errore, chiedere perdono, rifare l’errore, richiedere perdono (e così via). Un gruppo tanto forte quanto mentalmente fragile, a tratti anche bipolare calcisticamente parlando: da essere assente per 45 minuti a reagire (anche molto bene) nella ripresa, per poi cadere in piccolezze che una big non dovrebbe permettersi.
Certo, perdere contro il Napoli ci può stare, farlo nello stesso modo no: facendo perdere valore al concetto “vinciamo o impariamo”. Non bastano classifica e un primo posto nel girone d’Europa League a giustificare tale atteggiamento: dall’errore ripetitivo dei singoli agli errori di Gasperini dal punto di vista caratteriale (non c’è continuità nell’atteggiamento, e la squadra è lo specchio del suo allenatore). Rimboccarsi le maniche, e magari veramente dire a fatti “Non lo faccio più…”
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