La Gazzetta dello Sport ha intervistato Ruben Loftus-Cheek che ha rivelato diversi aspetti del calcio di Fonseca. “Mi piacciono gli edifici di Milano. Vivo vicino al Duomo e in città c’è un senso di storia che si respira subito. Sono arrivato da solo, un po’ mi mancano la famiglia e il mio cane, un dobermann, che ho lasciato con mia mamma. Non li vedo molto. Ho cambiato nazione ma mi sono adattato rapidamente. Conoscevo Fik e Oli, Tomori e Giroud, che mi hanno dato una grande mano. Io poi sono abituato ai cambiamenti, in campo ho giocato ovunque…“.
“Ci alleniamo molto intensamente, e va benissimo. Ci incoraggia sempre a fare domande, vuole far passare i suoi concetti più in fretta possibile. Mi sembra molto umile, a contatto con la realtà. Stiamo facendo grandi passi, contro City e Real abbiamo giocato davvero un buon calcio e possiamo ancora migliorare in fretta”.
“Noi centrocampisti dobbiamo giocare vicini per combinare. Come squadra vogliamo costruire dal basso, dobbiamo avere sempre delle opzioni per giocare la palla. In alcune situazioni mi trovo a essere il calciatore più avanzato, ma dipende dalle rotazioni. Ci muoviamo molto”.
“Questo gruppo ha la spinta per fare meglio ogni anno, lo vedo chiaramente. Abbiamo un nuovo coach e crediamo in lui, sappiamo che cosa vuole e andiamo dritti con le sue idee. Dobbiamo avere fiducia nella squadra ma io voglio andare allenamento dopo allenamento, senza correre”.
“Dopo aver segnato dieci gol in stagione, voglio assolutamente migliorare. Sì, dieci gol nel prossimo campionato… si può fare”.
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