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Luciano Spalletti: “A Roma dicevano che frenavo la crescita della squadra, ma in Europa ora nessuno la conosce”

Qualche giorno fa a La Gazzetta dello Sport aveva detto che “il nuovo allenatore Garcia si sa muovere”, sebbene avesse notato che “la Roma dipende ancora da quello che combina Totti”. Ancora prima a Sport Mediaset si era detto “fiducioso nella Roma” annunciando che “la continuerò a seguire e tifare con affetto”. Oggi arrivano dalla Russia nuove dichiarazioni di Luciano Spalletti, con riferimenti espliciti alla società giallorossa non proprio dello stesso tenore. In realtà si tratta di un’intervista rilasciata dall’allenatore dello Zenit San Pietroburgo al sito ufficiale dei tifosi italiani del club russo. Che risale a più di una settimana fa, essendo datata 2 settembre 2013. A prescindere da questo dettaglio (che però praticamente nessuno sui media ha rilevato), è interessante leggere alcuni frammenti. La sensazione infatti è che, pur con la sua consuetà sobrietà, il tecnico italiano abbia voluto togliersi dei sassolini dalle scarpe in merito alla passato esperienza sulla panchina giallorossa:

Alla Roma si diceva che bisognava fare di più e che disturbavo la crescita della squadra. Poi, dopo quattro anni, io sono andato in altre città europee, mi sono informato, ma della Roma non ho più sentito parlare. E questo mi dispiace.

Di seguito ha aggiunto:

Effettivamente speravo avessero ragione i tiratori scelti, secondo i quali ero io che limitavo la crescita della squadra.

Parole senza dubbio velenose da parte di Spalletti che ha fatto notare che “sono tre anni che siamo presenti in Champions League”. Poi, sebbene indirettamente, ha ribadito il giudizio non positivo sull’ambiente romano nella risposta finale quando gli è stato chiesto di raccontare quale ricordo porterà dentro di sé della Russia:

Mi rimarranno tante cose, qui sono stato rispettato da un’intera città, sia da un punto di vista sportivo che umano. Mi hanno fatto lavorare nel migliore dei modi, supportandomi anche nei momenti di difficoltà, sia dalla città, sia dai tifosi e sia dalla società. Questo per me è un dato di fatto fondamentale: io sbaglierò, ma faccio ogni cosa con sentimento.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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