Roberto Mancini
Roberto Mancini in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha parlato di qualche suo rammarico e ha dato consigli a qualche suo giocatore. “Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro vincendo l’Europeo, ma dietro quella vittoria c’era stato un percorso di tre anni e mezzo giocati alla grande. Il patrimonio che ci ha fatto vincere è stato e resta il gioco. Da quando sono CT ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa mi dicevo: ‘Ne vinciamo uno dietro l’altro’. Pensavo a questo Mondiale, che non potrà esserlo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno“.
“Sono stato tentato di lasciare, mi sono trovato in una situazione molto difficile. Balotelli? Avrei potuto chiamarlo contro Svizzera e Irlanda del Nord: avevamo dieci infortunati, fra cui Immobile. Ma gli errori si fanno sempre, anche quando le cose vanno bene. A giugno è ripartita una squadra priva dei cardini del gruppo dell’Europeo ma ci saranno ancora. E le batoste contro Argentina e Germania le avevo messe in preventivo: serve concentrazione da quando sei nello spogliatoio, non solo in campo. A Scamacca consiglio di giocare all’estero, aiuta a crescere. Lui deve solo mettere qualcosa di più nel carattere. Gnonto? È importante che giochi, molto più che dove. Scalvini a quell’età lo vedo fenomenale. E Zaniolo non può perdere ancora tempo e occasioni, deve capire la fortuna che ha con tutta quella qualità“.
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