Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato all’agenzia Italpress.
CRISI – «Per il mondo del calcio il costo del lavoro supera nettamente il 65%, che in un’azienda di acque minerale, ad esempio, significherebbe andare incontro al default. Nel momento in cui, dal punto di vista legislativo, il calciatore non fosse più inquadrato come un lavoratore subordinato, ma alla stregua di una star o un attore, allora avremmo un ridimensionamento dei costi. Sarebbe uno strumento immediato per eliminare gran parte dei problemi del mondo del calcio».
LE SOLUZIONI – «Bisogna ridurre i costi, ma c’è da discutere sull’inquadramento dei calciatori, che sono dei lavoratori subordinati e questo significa andare incontro a dei costi incredibili».
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