A Milano c’è stata la presentazione del film sullo Scudetto dell’Inter “Inter, due stelle sul cuore“, a margine dell’evento Beppe Marotta ha rilasciato interessanti dichiarazioni. “Questo è un momento particolare per me, rivedere questo film è un’emozione straordinaria. Questa giornata suggella il lavoro di una squadra che ha raggiunto un sogno”.
“E lo fa attraverso il cinema, con un film che rappresenta una cassaforte piena di valori vissuti durante la stagione sportiva. Come diceva Bernardo Bertolucci, ricorderemo il mondo attraverso il cinema. È stato emozionante per me rivivere quelle giornate. Il cinema ha il potere di entrare nell’anima di ognuno di noi e di far ricordare momenti anche di grande difficoltà”.
“Vincere è qualcosa di straordinario, ma si vince perché si merita di farlo. L’emozione nasce da quanto abbiamo vissuto, da giornate piene di tensione; so come abbiamo vissuto ad esempio la vigilia del 22 aprile, molti avevano le facce tirate. Questo film è qualcosa di toccante per me che amo questo sport. Siamo qui a celebrare la seconda stella ma siamo qui anche a celebrare gli eroi degli altri scudetti: ad esempio l’undicesimo scudetto con Giovanni Invernizzi, dal quale è partito il percorso fino al ventesimo scudetto arrivato con Steven Zhang, passando da Ivanhoe Fraizzoli, Ernesto Pellegrini e Massimo Moratti. Ricordo anche gli allenatori, da Eugenio Bersellini a Giovanni Trapattoni fino a José Mourinho, Antonio Conte e Simone Inzaghi. Tutta gente che ci ha aiutato a conquistare questo traguardo”.
“Il comune denominatore è la passione e il lavoro di tutti i 176 protagonisti dei dieci scudetti, accompagnata da una grande cultura del lavoro. Se non ci sono motivazione e obiettivi nessun traguardo è raggiungibile. Questo film è stato fatto per tramandare ai posteri questo ricordo che non si può cancellare. Mi emoziono ogni volta che rivedo questo film, l’adrenalina è stata tanta. Oggi celebro con tutti voi, questa sera celebreremo con la squadra. Ricorderò anche il 28 aprile coi 500mila che hanno accompagnato il pullman per le strade di Milano. Di quella serata mi rimane il fatto che il calcio, quando c’è questa passione, abbatte ogni barriera etnica, culturale ed economica. Ho visto tante famiglie festeggiare insieme, cose che solo il calcio regala e che l’Inter ha regalato”.
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