Questa mattina Pep Guardiola parteciperà a un incontro con migliaia di studenti della scuole superiori al palazzetto di sport di Cuneo. Un’iniziativa voluta e organizzata da Massimo Mauro, che l’ha raccontata al Corriere della Sera.
DA DOVE É NATA L’IDEA – «Facciamo un torneo giovanile nelle Langhe, «Alba dei campioni», e l’anno scorso la fondazione Crc mi ha detto che avevano già fatto incontri con la figlia di Kennedy e Bocelli. Sapevo che Pep ha una fondazione che si dedica ai ragazzi che arrivano dall’Africa e allora mi sono detto, e ho detto: “Ci provo”».
GUARDIOLA A CUNEO – «Al di là del pallone, abbiamo un bel rapporto, e poi c’era il ricordo di Luca Vialli e delle tante cose fatte insieme. Oltre alla condivisione dei progetti, finanziati da Crc, che ringrazio».
IL TALENTO – «Ai ragazzi dirò una cosa, di cui penso parlerà pure Pep: il talento è importante, ma l’applicazione lo è ancora di più. Occhio: non tanto per diventare un campione, ma per costruire rapporti umani».
I MESSAGGI SBAGLIATI – «Tipo: se non vinci o se non diventi un campione, sei un fallito. E poi capita che, se perdi, vuoi ottenere le cose con forza o violenza: parlo di vita, ovviamente».
PEP SERENO QUANDO PERDE – «Basta guardare come accetta le sconfitte: lui s’è baciato la medaglia del secondo posto, altri l’hanno buttata via. Certo che si gioca per vincere, ma la sconfitta non deve essere vissuta come un problema».
COS’HA DI SPECIALE GUARDIOLA – «La semplicità dei grandi, quella stessa che ho visto, sul prato, ai campioni con cui ho avuto la fortuna di giocare».
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