Quest’anno chiudiamo il bilancio in pareggio, ma non è un successo legato soltanto alle cessioni di Thiago Silva e Ibrahimovic. E’ un pareggio strutturale, prodotto da una linea diversa. Un club capace di autofinanziarsi mi pare la migliore garanzia per i nostri tifosi. E, se guardiamo al capitale dei giocatori, il Milan adesso vale più di quello della stagione scorsa.
A pronunciare queste parole, orgogliosa, è Barbara Berlusconi, che si occupa dei progetti speciali e delle strategie di sviluppo della società rossonera. La figlia del presidente del Milan è stata intervistata da La Gazzetta dello Sport ed ha rivendicato il successo della strategia messa in atto dalla società sin dalla scorsa estate, nonostante gli iniziali malumori dei tifosi:
Le critiche estive sono state forti, e giustificate, perché i tifosi sono i nostri primi clienti, e io penso che abbiano tutto il diritto di farsi sentire. Poi, per abitudine, nella nostra azienda amiamo il confronto. Pensavamo: “Che cosa stiamo facendo? Siamo sulla strada giusta?”. I timori c’erano ed erano legittimi, ma se una società è convinta della bontà del proprio progetto deve perseguirlo con decisione e i risultati ci danno ragione. I tifosi devono stare tranquilli: possono fidarsi di noi.
E a proposito di tranquillità, la fidanzata di Pato ha assicurato che la famiglia Berlusconi non venderà la società perché “mio padre ci ha trasmesso un’idea: il Milan è un pezzo di cuore”:
La famiglia Berlusconi non lo venderà mai. Creare partnership per avere nuovi capitali ed espandersi è un conto, cedere il club un altro. E non succederà.
Quindi la spiegazione su quale sia l’indirizzo sul quale il Milan si sta muovendo, all’insegna del binomio conti sani e competitività:
Noi vogliamo avere conti sani, è una questione di necessità, dato che vogliamo uniformarci al fair play finanziario, ma anche di opportunità, visto il momento generale dell’economia. Però il nostro primo obiettivo è rimanere al massimo livello. Il Milan è il club più titolato a livello internazionale, ha vinto tanto in Europa. E’ un club da Champions, e vuole continuare ad esserlo. Essere da Champions non vuol dire vincerla,magiocarla ogni anno, e tentare di restare in scena il più possibile. Senza questo risultato no, non siamo soddisfatti.
Così in questa ottica, che quest’anno ha condotto a discreti risultati raggiunti dopo un’inizio terribile, il settore giovanile assume un’importanza fondamentale:
L’idea è far crescere i top player in casa, anche se questo non significa che non ne prenderemo più. L’acquisto di Balotelli lo dimostra. Ma non si potranno più acquistare 25 top player. I cartellini e gli stipendi hanno raggiunto livelli improponibili e ripeto, il Milan non vuole rischiare di esplodere. Stiamo facendo un percorso diverso e stiamo affrontando una profonda riorganizzazione.
Infine una domanda sul suo futuro professionale. Da mesi, infatti, Barbara Berlusconi, attualmente nel cda del club, è indicata come il futuro presidente del Milan. A dirlo nelle scorse settimane era stato anche lo zio Paolo; lei non si scompone:
Mio zio è stato molto carino, ma io per ora mi accontento di impegnarmi nel mio lavoro: occuparmi delle strategie di sviluppo del club.
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