Si può perdere una partita, soprattutto contro un avversario più forte e attrezzato, ma non in questo modo. Milan durato meno di una stella cadente contro il Liverpool e notte che si trasforma in incubo. Non si salva nessuno, se non i circa 60000 cuori rossoneri pronti, ancora una volta, a spingere la squadra al definitivo rilancio. Il risultato è l’ultimo dei problemi, a destare paura e sgomento è l’atteggiamento che pare quello di chi non riesca ad arginare gli avversari, incartandosi sempre negli stessi errori. E’ mancata reazione, è mancata la voglia di provarci, almeno quello.
La Curva grida con il cuore straziato di tirare fuori gli attributi al termine della partita. Un grido disperato in una notte che sbiadisce i colori rossoneri, forse come non mai. Il capitano, a fine partita, dice senza mezzi termini che “i problemi sono ovunque” e, ovunque essi siano, non si intravede nessuna luce in fondo al tunnel. La dirigenza rossonera non ha apprezzato la prestazione della squadra, nemmeno per un po’ ma, da quanto ci risulta, non è previsto nessun cambio di guida a pochi giorni dal derby.
E’ surreale dover parlare di salvare una stagione alla metà di settembre ma, numeri alla mano, è quanto emerge da questo avvio di stagione sciagurato. Domenica c’è il derby, ancora di 22 come lo scorso aprile. Un’altra mazzata rischierebbe davvero di demolire le ultime macerie di questo Milan. Occorre una svolta, urge una risposta immediata perché la stagione è ancora maledettamente lunga e il Milan non può permettersi di alzare bandiera bianca allo scoccare dell’autunno.
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