Nel mondo del calcio, le dinamiche di gestione e le relazioni interpersonali possono avere un impatto significativo sulla struttura e sul successo di una squadra.
Il Milan, con la decisione di sostituire il direttore sportivo, non fa solo una scelta strategica, ma da una risposta alle sfide interne alla dirigenza emerse negli ultimi mesi.
Antonio D’Ottavio, che ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo del Milan dall’estate del 2023, ha terminato il suo rapporto lavorativo con il club rossonero. La sua partenza rappresenta un punto di svolta per l’organizzazione interna rossonera. D’Ottavio, che aveva iniziato la sua carriera al Milan come scout nell’era Mirabelli, ha successivamente assunto incarichi direttivi più influenti, culminati con la responsabilità di costruire la rosa per il progetto “Milan Futuro” insieme a Jovan Kirovski nella stagione attuale.
La gestione di D’Ottavio è stata offuscata da rapporti tesi, in particolare con figure chiave come Zlatan Ibrahimovic e lo stesso Kirovski. Queste tensioni hanno avuto ripercussioni tangibili sulle sue funzioni lavorative quotidiane, fino al punto di non avere più accesso agli spazi di Milanello, il cuore pulsante dell’attività sportiva del Milan, dove anche la squadra Under 23 svolge i propri allenamenti. Tale situazione ha inevitabilmente influenzato la decisione di procedere verso un cambio di direzione.
Nonostante ufficialmente ora il ruolo di direttore sportivo sia vacante, le gerarchie all’interno del club e la distribuzione delle responsabilità sembrano rimanere invariate. Figure come Ibrahimovic, Furlani e Moncada continueranno a detenere il potere decisionale per quanto riguarda le scelte strategiche relative alla prima squadra. Per il progetto “Milan Futuro”, invece, Jovan Kirovski manterrà un ruolo centrale, evidenziando una continuità nella visione e nell’approccio alle future strategie del club.
Leggi l’articolo completo Milan, Ibra cambia il direttore sportivo. Ecco chi sará, su Notizie Milan.
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