Nel mondo del calcio, il rinnovo dei contratti rappresenta sempre un crocevia cruciale sia per i giocatori che per i club di appartenenza. È il momento in cui si valutano le prestazioni, le aspettative future e, naturalmente, l’aspetto economico.
In quest’ottica, il caso di Theo Hernandez per il Milan acquisisce un significato particolare man mano che ci si avvicina alla scadenza di quello attuale, ovvero l’estate del 2026. Tuttosport ha fatto il punto della situazione.
La scorsa estate il giocatore dal ritiro della Francia ha gettato ombre sul fatto che voglia proseguire la sua carriera in rossonero. Il suo procuratore Manuel Quilon a TeleLombardia ha ammesso che contatti con la società per il rinnovo fino a prima dell’estate non ce ne erano stati anche se la dirigenza parlava col giocatore.
Poi la stagione è iniziata col giocatore che è rimasto a Milano e ha vissuto in campo alti e bassi; in ogni caso la sua leadership tecnica e morale non è passata inosservata, consolidando ulteriormente il suo ruolo all’interno della rosa rossonera.
È con questo spirito che sia il giocatore sia il club hanno manifestato una chiara volontà di proseguire insieme oltre la scadenza del contratto attuale. Questa intenzione è stata confermata recentemente dall’agente del giocatore, il quale ha sottolineato il desiderio di Hernandez di rimanere a far parte del progetto Milan, attirato sia dalle prospettive sportive sia dall’ambiente che lo circonda.
Il tempo, però, gioca un ruolo essenziale in queste trattative. La necessità di giungere a un accordo prima di giugno 2025 è impellente per evitare di trovarsi nell’ultimo anno di contratto, scenario che potrebbe complicare non poco le cose. Qui entra in gioco il trio Furlani-Ibra-Moncada, cui si chiede di prendere l’iniziativa per contattare direttamente Quilon e trattare i dettagli del prolungamento.
Il rinnovo del contratto di Theo Hernandez non solo sembra fattibile ma risulta essere chiaramente vantaggioso per tutte le parti coinvolte. Da un lato, il Milan si assicurerebbe la permanenza di uno dei suoi pilastri, aumentandone il valore attraverso un impegno contrattuale più lungo e, presumibilmente, più remunerativo. Dall’altro, il giocatore otterrebbe un riconoscimento economico all’altezza della sua importanza nello scacchiere rossonero, con un ingaggio da top player basato su uno stipendio annuo di 7 milioni di euro più bonus, e potenzialmente legato al club fino al 2029.
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