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Milan, in pole per la panchina ora c’è Sinisa Mihajlovic

E’ iniziato il toto-allenatore per la prossima stagione, al Milan il tempo (e il credito) di Pippo Inzaghi è ormai finito qualunque cosa accada sabato contro il Cagliari: i rossoneri non hanno mai avuto un gioco, i tifosi sono ai minimi storici in quanto a desolazione e il futuro appare più scuro della mezzanotte. Nella stanza dei bottoni del Diavolo si cerca di usare la parola programmazione ma senza soldi non si canta messa e se il parco giocatori non potrà subire chissà quali ritocchi in positivo, almeno si può provare a rialzare la testa scegliendo un condottiero forte, fiero, determinato e che abbia un curriculum più corposo di quanto non possedessero i vari Seedorf e Inzaghi.

Nei giorni scorsi si è fatto il nome di Maurizio Sarri fondamentalmente per due motivi: Berlusconi è affascinato dal modo di giocare dell’Empoli e vorrebbe seguire il suo istinto come fece trenta anni fa o giù di lì quando scelse Sacchi dopo che ne era rimasto stregato durante un match contro il suo Parma; non solo, il tecnico dei toscani è anche molto economico (con i 100mila euro annui è l’allenatore meno pagato della Serie A) anche se in ogni modo il suo profilo non convince a pieno Galliani, BB e la piazza in generale; i nomi più appetibili sarebbero quelli di Antonio Conte e di Vincenzo Montella, ma i loro legami con la Nazionale e la Fiorentina rendono arduo percorrere queste strade.

Sfogliando la margherita ecco dunque che si arriva a Sinisa Mihajlovic, sergente di ferro che ha ottenuto infinitamente più di quanto possibile in sella alla Sampdoria: il serbo ha carisma e esperienza per risollevare l’umore in quel di Milanello, ma anche tanta ambizione per passare sull’altra sponda dei Navigli dopo diversi anni di Inter. Con Ferrero c’è sintonia e stima ma il rapporto vive sul filo del rasoio, tanto che se è vero che il rinnovo sarà automatico in caso di salvezza (chiaramente raggiunta) a Genova hanno già avviato i contatti con Eusebio Di Francesco. Il serbo accetterebbe la sfida e porterebbe con sé alcuni fedelissimi (si fanno i nomi di Soriano, Obiand e De Silvestri), lunedì i contatti potrebbero infittirsi.

vieni127

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