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Mondiali 2014, in palio 349 milioni di euro per nazionali e club

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349 milioni di euro, circa. Ossia, 476 milioni di dollari. Questo è il montepremi totale del Mondiale 2014 in Brasile. Rispetto a Sudafrica 2010 si registra un aumento complessivo del 12%, mentre il confronto con Germania 2006 è ancor più netto: +78%.

Grazie a La Gazzetta dello Sport, vediamo nel dettaglio in che modo sarà suddiviso il montepremi composto fondamentalmente da sponsor e diritti tv. Alle federazioni delle 32 finaliste spettano globalmente 298 milioni, distribuiti in base al risultato finale e alle spese di preparazione (1,1 milione di euro per ogni nazionale). Così chi vincerà il Mondiale si porterà a casa 26,7 milioni di euro, mentre il secondo classificato dovrà accontentarsi di 19,4 milioni. La medaglia di bronza varrà 17,2 milioni, poco più dei 14,7 del quarto.
Non male nemmeno per le 16 eliminate nella fase a gruppi le quali torneranno a casa anzitempo con 6,9 milioni, poco meno di chi sarà eliminato agli ottavi (7,7). Chi saluterà il Brasile ai quarti di finale si metterà in tasca un assegno da 11,3 milioni di euro.

Non è finita, perché per la terza edizione consecutiva anche i club partecipano agli utili del Mondiale. Anche se la cifra prevista dalla Fifa non è altissima: 51 milioni di dollari, comunque in crescita rispetto al 2010, quando erano meno di 30.
Più generosa è l’Uefa, che per il prossimo Europeo, nel 2016 in Francia, potrebbe sborsare 150 milioni, 50 in più di quanti distribuito in Polonia e Ucraina nel 2012.

Da segnalare infine i 100 milioni di dollari messi a disposizione dalla Fifa per tutte le partite del calendario internazionale dall’1 settembre 2012 al 31 dicembre 2014, mondiale compreso, utili per rimborsare i club dei giocatori infortunatisi durante le gare delle Nazionali.

Grafica da La Gazzetta dello Sport.

Massimo Galanto

Classe 1988, pugliese di nascita, è giornalista pubblicista dal 2010. Scopre il mondo dei blog per caso, dopo esperienze legate ai giornali di ‘carta’. Laureato prima all'Università degli Studi di Bari e poi a La Sapienza di Roma, vive nella Capitale. Ma in questo momento potrebbe essere ovunque.

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