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Moratti: “Gli scudetti sono 20, chi era davanti ha truffato”

Massimo Moratti ha risposto con decisione a chi ha affermato in queste ore che gli scudetti dell’Inter siano 19.

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, ha recentemente condiviso il suo entusiasmo per il successo del club, che ha raggiunto un traguardo storico vincendo la sua seconda stella. Le sue riflessioni, condivise durante un’intervista rilasciata a Radio Radio, spaziano dal ruolo determinante del presidente Steven Zhang alla guida tecnica di Simone Inzaghi, fino all’importanza dell’apporto della dirigenza e dei giocatori chiave.

Inter scudetto 2024

Il ruolo di Steven Zhang e l’Importanza di una gestione familiare

Moratti ha esordito elogiando Steven Zhang per le sue capacità gestionali, sottolineando come abbia saputo guidare il club attraverso momenti di difficoltà. “Ha fatto quello che doveva fare nelle difficoltà in cui si è trovato. Ha tutti i meriti, si dirà l’Inter di Zhang,” ha affermato Moratti, riconoscendo l’unicità di una struttura ancorata a valori familiari nell’attuale panorama calcistico, seppur supportata da fondi esterni.

La trasformazione di Inzaghi e il valore aggiunto dei giocatori

Grande attenzione è stata poi rivolta a Simone Inzaghi, descritto come un miracolo sportivo. Moratti ha elogiato il percorso di crescita dell’allenatore, inizialmente percepito non all’altezza, ma che ha dimostrato di poter elevare il gioco e la mentalità del team. “Ora è un allenatore completo”, ha dichiarato, sottolineando il miglioramento sotto tutti gli aspetti.

Il contributo dei giocatori non è stato trascurato. Moratti ha posto Nicolò Barella, Lautaro Martínez e Federico Dimarco sul podio dei tre migliori, evidenziando come ciascuno abbia giocato un ruolo fondamentale nelle vittorie del club.

La Dirigenza: una sinergia vincente

L’elogio si è esteso anche alla dirigenza, con Moratti che ha valorizzato il lavoro di Marotta, Ausilio e Baccin. “Ognuno ha un ruolo, io credo che abbiano dato il meglio. Sugli scudetti sul campo,” ha risposto: “Non sono d’accordo, 20 è 20. Le squadre in testa avevano truffato. non capisco perché dobbiamo avere questa mentalità che salva chi fa il furbo”.

In conclusione, le parole di Moratti ritraggono un club solido, radicato in valori familiari ma aperto all’innovazione e al cambiamento, capace di superare sfide e trasformare le criticità in punti di forza. Dal management ai singoli giocatori, dallo staff tecnico ai dirigenti, ogni elemento è stato parte integrante del successo, portando l’Inter a conseguire un traguardo storico che va oltre il semplice calcolo dei titoli.

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Redazione F

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