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Napoli, il casting di De Laurentiis: i 4 nomi giusti per l’eredità di Spalletti

Aurelio De Laurentiis ha tracciato pubblicamente la linea di lavoro che sta seguendo nel casting per il nuovo allenatore del Napoli 2023-24

Aurelio De Laurentiis ha tracciato pubblicamente la linea di lavoro che sta seguendo nel casting per il nuovo allenatore del Napoli 2023-24: ci sono circa 20 candidati; c’è tutto il tempo per fare i colloqui e le analisi necessarie per non sbagliare; il prescelto dovrà sapere dare continuità a una squadra che Spalletti ha plasmato con il 4-3-3; ci si aspetta un profilo che abbia l’ambizione di tentare l’assalto al cielo, ovvero conquistare la Champions. Inoltre, il presidente ne fa anche una questione di carattere e di passione: chi arriverà dovrà sapere gestire tutto l’amore di cui la città e il popolo partenopeo hanno dato prova in questa straordinaria stagione. In altri termini, il contenuto emotivo della sua esperienza dovrà essere all’altezza di quello generato dal suo predecessore, c’è un capitale di entusiasmo che peserà tantissimo nel giudizio immediato, quello dei primi mesi.
Oltre a tutti questi elementi fondamentali, dei tanti tecnici di cui si parla chi offre più garanzie su un aspetto implicito e determinante qual è il saper vincere al primo colpo? Proviamo a osservare qualche curriculum, immaginando quale titolo ognuno dei mister valutati mette in testa.
CHRISTOPHE GALTIER – Ha gestito l’ultimo Psg vincendo l’ennesimo campionato ed era il suo primo. Sul piano della sopportazione delle pressioni ricevute potrebbe non avere rivali. E a Napoli vivrebbe ben altra carica rispetto ai mugugni continui patiti nella capitale francese.
SERGIO CONCEICAO – I suoi 6 anni al Porto poggiano sulla stagione dell’esordio con centro al primo colpo. E l’idea di ritrovare in Serie A l’Inter che lo ha estromesso dalla Champions League potrebbe rappresentare uno stimolo in più.
ANTONIO CONTE – Non che oggi sia colorato di bianconero, ma darebbe comunque il brivido di fargli fare un viaggio esattamente contrario a quello a suo tempo fatto da Sarri. Quanto alle garanzie, la sua prima Juve ha vinto lo scudetto senza perdere una partita, basta e avanza come presentazione con qualsiasi datore di lavoro.
VINCENZO ITALIANO – Contando le promozioni in categorie inferiori con Trapani e Spezia e il suo ottimo biennio in viola, sembra finora disegnare una carriera in crescita progressiva e costante. Se poi portasse in dote un trofeo europeo, sarebbe un’ulteriore attestato valido per ritenerlo pronto a un salto di qualità. Avendo dimostrato per di più di saper gestire bene il triplo impegno, con crescita di rendimento nella fase determinante della stagione, unico neo della gestione Spalletti di quest’anno.

Redazione F

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