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Nuovo stadio Milan: abitanti del Portello dicono no

Il nuovo stadio del Milan, dopo la presentazione del progetto di riqualificazione del Portello, trova il primo ostacolo: un gruppo di residenti ha stampato migliaia di volantini e li sta distribuendo nella zona per dire no alla costruzione dell’impianto. Per i tifosi rossoneri è un sogno, dunque, ma a quanto pare, ai residenti del Portello non va giù che sia costruito uno stadio proprio tra le loro case. Nonostante il progetto preliminare dimostri che la nuova casa del ‘Diavolo’, sarà perfettamente integrata nel paesaggio e darà anzi lustro alla zona, dal punto di vista estetico ed economico.

Il Comune di Milano deve decidere come riqualificare la Zona e presto dovrà dare una risposta al Milan, il cui progetto è stato depositato insieme ad altre idee di terzi. Il sindaco Pisapia è parso abbastanza possibilista, visto anche il plastico e il progetto che il Milan intende portare a termine entro il 2018:

“Bisognerà vedere la compatibilità rispetto al territorio – ha detto il Sindaco di Milano – , ma non entro nella questione dell’ubicazione. Dico solo che ci sta, soprattutto uno stadio così come proposto dal Milan: aperto alla città, al quartiere e alla zona, giorno e notte. Tutti i giorni e non solo la domenica. Non deve essere un luogo isolato, dove si gioca due volte a settimana, ma vivo e vivace come avviene nelle capitali europee”.

Il nuovo stadio del Milan, nelle intenzioni del club, dovrebbe ospitare al massimo 48 mila spettatori, sarà alto una trentina di metri e sarà costruito a partire da 10 metri sotto il livello stradale. Caratteristiche volute fortemente dall’ad Barbara Berlusconi, affinché l’impianto sia perfettamente integrato nel quartiere, che dovrebbe sostanzialmente assumere a tutti gli effetti le tinte rossonero, poiché a pochi passi, in via Aldo Rossi, sorge già Casa Milan.

Ora, però, per l’amministratore delegato deve superare anche le resistenze dei residenti. “Uno stadio qui è una partita persa”, si legge nel volantino che stanno diffondendo alcuni abitanti che non vogliono che il “tempio” del Milan sorga vicino alle loro case. Un’avversione che in parte era stata messa in conto: quando si costruisce una nuova opera, c’è sempre qualcuno a cui le cose non vanno, è nella normalità delle cose: alla fine deciderà Pisapia con la sua giunta, una volta analizzati i pro e i contro di tutti i progetti presentati per la riqualificazione del Portello.

Mirko Nicolino

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