PARMA, ITALY - JANUARY 28: Alessandro Lucarelli of Juventus FC competes for the ball with Fernando Llorente of Parma FC during the TIM Cup match between Parma FC and Juventus FC at Stadio Ennio Tardini on January 28, 2015 in Parma, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
La partita di Coppa Italia contro il Parma ha confermato una cosa: Fernando Llorente non c’è più. Il brillante ariete dell’anno passato, capace di mettere paura a tutte le difese italiane con i suoi stacchi di testa, ma anche con piedi molto educati, è un pallido ricordo. La colpa, probabilmente, non è tutta sua, ma del modo di giocare della Juve quest’anno.
Anche se, per esempio, il modulo del Tardini pareva fatto apposta per lui. Due esterni veloci, in grado di saltare l’uomo e mettere in area cross per le sue zuccate. Nella realtà, di palloni dal fondo ne sono arrivati pochissimi. Ma Nando-gol ci ha messo del suo. Tanti gli stop sbagliati, i passaggi non arrivati a destinazione. Incapacità di far salire la squadra. Insomma, la dimostrazione che il giocatore è sfiduciato. Che sente la pressione di non essere più il titolare indiscusso di Madama.
Come capita spesso agli attaccanti, se a uno va tutto male, all’altro va tutto bene. Alvaro Morata entra in campo e risolve il match. E domenica a Udine, con tutta probabilità, si riprenderà la maglia da titolare. Vero è che l’ex Real Madrid ha ricevuto l’assist decisivo proprio dal connazionale, capace per una volta in 90′ di fare male alla difesa della squadra ultima in classifica.
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Forse, Llorente avrebbe bisogno proprio di questo per riemergere: di un compagno di reparto che giocasse più vicino a lui. L’anno scorso capitava con Tevez che, invece, in questa stagione spesso gli gioca dietro. Così, il basco non riesce neanche a incidere con le sponde. Gli uno-due, poi, sono finiti nel cassetto. Costretto a giocare spalle alla porta, Llorente incide pochissimo.
Lo dicono anche i numeri: ha segnato 4 gol in campionato contro gli 8 dell’anno scorso, quando si sbloccò tardi, ma poi non si fermò più. Che fare, allora? Insistere con Morata, probabilmente. Anche se ciò significa mortificare e forse perdere definitivamente Nando, che in estate diventerebbe un pezzo pregiato da mettere sul mercato. Si può provare a recuperarlo psicologicamente, certo. Ma la vera medicina per un bomber è segnare. E al momento, a Llorente pare mancare un po’ tutto. Compreso il fiuto del gol.
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