FLORENCE, ITALY - JANUARY 21: Alessandro Diamanti of ACF Fiorentina in action during the TIM Cup match between the TIM Cup match between ACF Fiorentina and Atalanta BC at Artemio Franchi on January 21, 2015 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Secondo tutti gli allenatori, nessuno escluso, il mercato di gennaio dura troppo e distrae i giocatori per l’intero mese di gennaio; i direttori sportivi invece approfittano dei trenta giorni a loro disposizione per sonnecchiare nelle prime tre settimane salvo poi scatenarsi istericamente agli sgoccioli tra prestiti improbabili, “pagherò” buoni per il bilancio e tifosi naturalmente disorientati. Manca ormai poco al gong di chiusura, lunedì il dado sarà tratto per la gioia di chi questo valzer di voci non lo ama particolarmente e la disperazione di chi invece ci ricama sopra a suon di ascolti tv, giornali venduti e click sui più disparati siti web.
Al netto della situazione di classifica dopo un intero girone, le venti società di Serie A hanno adottato le strategie più diverse: chi si è rinforzato per battere il ferro caldo (Sampdoria) o per aggiustare situazioni disperate (Parma), chi invece aveva lavorato bene in estate è rimasto a guardare facendo poco per non dire nulla. Analizziamo dunque velocemente (il resoconto dettagliato lo risparmiamo per il 2 febbraio a giochi fatti) chi ha messo fieno in cascina e chi invece si è rilassato, senza dimenticare che il weekend potrebbe stravolgere giudizi e condotte, come accade ormai da qualche anno tra fax dell’ultimo secondo, connessioni internet scadenti e accuse retrograde.
Le milanesi si sono mosse repentine e facendo molto rumore, entrambe portando nella capitale italiana della moda diversi giocatori: l’Inter si è rinforzata (forse) con Podolski, Shaqiri e Brozovic e ora aspetta un difensore, il Milan ha piazzato subito il colpo Cerci in cambio di Torres e ha poi puntellato con Suso e Bocchetti ed ha quasi chiuso per Destro (Galliani attivissimo anche in uscita). Mosse violentemente le acque anche in casa Samp con un Ferrero scatenato (qui il dettaglio), nonostante i problemi societari non è rimasto a guardare il Parma a caccia di uomini salvezza (da Varela a Nocerino fino al Cebolla Rodriguez e al già infortunato Lila), menzione finale per il Cagliari con Marroccu e Gulini che oltre a Zola hanno preso i vari Cop, Husbauer, Brkic e Gonzalez dal Verona.
La Fiorentina ha preso Rosati come secondo di Tatarusanu, quindi ha puntellato il reparto offensivo col ritorno della coppia di fatto Diamanti-Gilardino e si sta preparando psicologicamente all’addio di Cuadrado; mosse secche e in anticipo per il Napoli con Strinic e Gabbiadini (l’anomalia è rappresentata dal “titolo definitivo” col quale sono stati presi), attente e implacabili anche le varie Atalanta (Pinilla e Emanuelson, più il riscatto dell’ottimo Zappacosta), Empoli (Brillante ma soprattutto Saponara), Genoa (Niang e Tino Costa ma serve ancora una punta vera) e soprattutto Lazio che ha lavorato anche in prospettiva bloccando Morrison e Hoedt, più l’arrivo di Mauricio, il rientro di Perea e non finisce qua perché urge sostituire Djordjevic con un nuovo attaccante.
A questo gruppo appartengono i club che dovrebbero puntellare e avrebbero voluto farlo, ma ancora non son riusciti a piazzare la zampata. La Roma per una volta non cannibalizza il mercato e Sabatini non è stato in grado di chiudere alcuna trattativa (non per il futuro) per aggiustare l’attacco, ma almeno ha riscattato Yanga-Mbiwa dal Newcastle; trova difficoltà anche Sogliano dell’Hellas Verona, Greco e Fernandinho è un po’ troppo poco per puntare a una salvezza tranquilla, non va meglio però a Nember del Chievo (per ora è arrivato solo Christiansen) che si è concentrato soprattutto sulle operazioni in uscita e dovrebbe far esplodere i fuochi d’artificio sul filo di lana. Clamoroso poi l’immobilismo del Cesena che non ha piazzato uno che sia uno in fatto di colpi in entrata e sì che ne avrebbe bisogno per sperare di mantenere la categoria.
La Juve alla fine prenderà Sturaro e se Giovinco va subito a Toronto una punta in grado di sostituirlo per lo meno numericamente, ma i Campioni d’Italia non avevano incombenze, così come hanno potuto sonnecchiare Bonato e Petrachi, rispettivamente ds di Sassuolo e Torino (per il momento scommessa Maxi Lopez vinta, ma l’argentino parte sempre bene prima di scoprire la movida cittadina); anche il Palermo è rimasto a guardare anche se dà segnali di ripresa tra rinnovi contrattuali (Maresca, Andelkovic e Vazquez) e volti nuovi (l’ex Siena Jajalo e Velazquez dall’Indipendiente), infine ci si aspettava qualcosa di più dall’Udinese ma in Friuli i parametri per valutare il mercato sono sempre diversi rispetto alla norma.
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