A banner which translates as "closed for robbery" is attached on a gate at the entrance of Ennio Tardini Stadium in Parma on March 06, 2015 . Parma have announced their game against Atalanta will go ahead as scheduled after an agreement with the Lega Calcio who approved a loan of five Million Euros. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Non c’è un attimo di pace per il Parma: i ducali sono scesi nuovamente in campo dopo due settimane di stop per via delle ormai arcinote e tristi vicende societarie. All’indomani della gara casalinga pareggiata contro l’Atalanta (0-0), però, giunge un’altra brutta notizia per il club del presidente Giampietro Manenti: il sindaco Federico Pizzarotti, che ha più volte definito il patron della nuova società una “persona totalmente inaffidabile e che non si rende conto della gravità della situazione”, ha revocato al Parma la gestione dello Stadio Tardini. Il motivo è molto semplice: la società è inadempiente e se Manenti non tirerà fuori i soldi, a fine campionato sarà costretta ad emigrare.
Non ha intenzione di fare sconti a Manenti, dunque, il sindaco Pizzarotti: nei giorni scorsi il suo assessore al bilancio, Marco Ferretti, aveva evidenziato come il Parma non paghi il canone d’affitto del Tardini dal 2011. La cifra che il club ducale deve all’amministrazione cittadina, dunque, sarebbe ormai divenuta importante e nei prossimi giorni gli avvocati del Comune si metteranno in moto per ottenere giustizia tramite i tribunali. Intanto, in accordo con la Lega Calcio di Serie A, l’amministrazione comunale ha inviato alla società la comunicazione che vieta da oggi in poi la gestione dello stadio.
La decisione avrà decorrenza da domani, 10 marzo, ma il Parma potrà comunque giocare le partite casalinghe da qui a fine stagione al Tardini. Essendo il campionato di Serie A in corso, infatti, il club gialloblu potrà continuare ad usarlo fino al termine della stagione. Intanto, l’amministrazione comunale si tutelerà sia a livello penale sia civile presso le sedi competenti tramite i propri legali. Nessuna reazione ufficiale, per ora, da parte del presidente Manenti. Nei giorni scorsi la società si era detta disposta ad emigrare a Reggio Emilia se non ci fossero stati i soldi per mantenere la “macchina organizzativa” del Tardini.
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