Settembre è stato senza ombra di dubbio il mese di Giacomo Raspadori. Dal Napoli di Luciano Spalletti alla Nazionale di Roberto Mancini, dalla Serie A alla Nations League passando per la Champions League. Dall’azzurro all’Azzurro.
L’ex enfant prodige del Sassuolo ha avuto un impatto travolgente con la nuova stagione, segnando reti decisive contro Spezia e Glasgow Rangers prima di quella che ha steso l’Inghilterra a San Siro.
Un concentrato della sua classe la perla agli inglesi: contro movimento e attacco della profondità, controllo aereo, sterzata e destro violento sul palo più lontano. E mal di testa in agguato per il povero Walker.
Un gol da numero 10, indossato anche al Meazza, per un attaccante in realtà ben più completo di una banale cifra. Perché Raspadori sa essere centravanti, ma anche seconda punta, trequartista o esterno. La varietà di movimenti e la spiccata imprevedibilità lo assimilano a giocatori moderni e duttili, alla Aguero o alla Tevez, come perfettamente inquadrato da Lele Adani nel post gara. Giacomino, il vero 9 e mezzo del futuro azzurro.
L’articolo Raspadori nuovo principe azzurro: è lui il 9 (e mezzo) del futuro proviene da Calcio News 24.
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