Giovanni Rezza, capo del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità, non sarebbe favorevole alla ripresa dei campionati di calcio. Solo qualche giorno fa il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha dichiarato che gli allenamenti dei club di Serie A potranno riprendere “presumibilmente il 4 maggio”. Rezza, però, fa un ragionamento inappuntabile: il calcio è uno sport di contatti costanti se da una parte si pensa, anche nella fase 2 dell’emergenza, di costringere le persone a stare distanti nella vita di tutti i giorni, come si potrebbe coniugare il via libera al calcio?
Parlando oggi in conferenza stampa di fianco al capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, Giovanni Rezza dell’ISS ha chiarito: “Io da romanista direi tutto a monte (scherza, ndr). Non mi sembra che il Comitato tecnico-scientifico si sia espresso in maniera definitiva, tocca alla politica. È uno sport di contatti che possono implicare trasmissione. Qualcuno ha parlato di monitoraggio più stretto con più test sui giocatori, ma mi sembra tirata come ipotesi. Siamo quasi a maggio, se dovessi dare un parere tecnico non darei parere favorevole alla ripresa. Poi sta alla politica decidere. È un parere mio personale – ribadisce – ma penso che possa essere condiviso dal CTS”.
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