Giuseppe Sala all’edizione milanese del Corriere della Sera ha parlato così di San Siro e non solo. “Il mio sogno, che purtroppo non sono riuscito a realizzare, è la riapertura dei Navigli. Operazione molto costosa e non abbiamo i fondi. Io credo che si debba continuare nel percorso di internazionalizzazione che fa bene alla città”.
“E poi c’è una cosa un po’ urticante per me, la questione stadio, dove non voglio essere ottimista né pessimista, sono pragmatico. Ma spero che si possa trovare una soluzione per salvare San Siro e per convincere le squadre che può essere ancora la loro casa“.
“Si può fare tutto. Il tema è se le squadre accettano di ristrutturarlo, sapendo che ci è stato spiegato da WeBuild che può essere ristrutturato senza fermare le partite, perdendo 4/5.000 posti dei 74.000 attuali. Ora che è chiaro, sono chiamate a una decisione. Se intraprendono questo percorso, ogni formula può essere valida: comprare, il diritto di superficie a 90 anni… Vediamo. E in caso di lavori, chi è meglio che li faccia La risposta è banale, meglio i privati, hanno più capacità e possono essere rapidi. Io ci spero”. Nel frattempo Inter e Milano si tengono calde le alternative rispettivamente a Rozzano e San Donato.
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