Enrico Silvestrin ha parlato a Radio Rossonera delle dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic. “Non mi aspettavo una conferenza stampa diversa in quanto lui espressione della società. Ma da qui a capire che c’è la democrazia cristiana anche in Svezia non lo sapevo, è stata una bella sorpresa. Ci sono stati momenti comici come ‘Lopetego’ o ‘Pagìna’. Le cose che ha detto chiave sono che l’idea di calcio è quella di un gioco dominante e offensivo, con equilibrio, quindi credo che da questo punto di vista si riesca a migliorare. Con quelli che abbiamo e con il 4-2-3-1 non penso si possa trovare l’equilibrio, quindi sarà necessario un intervento sul mercato”.
“Le cose più preoccupanti su cui si è espresso sono due: quando ha detto che Leao, Theo e Maignan restano categoricamente, salvo poi asserire che tutto è possibile facendo capire che possono partire a zero o essere venduti. Poi hanno detto di avere una lista di attaccanti e dobbiamo capire se questi profili tra loro si equivalgono”.
“L’allenatore è il migliore per la squadra che abbiamo, in contrapposizione con l’affermazione su Conte che avrebbe voluto giocatori diversi. Inoltre ha sottolineato l’abbassamento dell’età media, con i giocatori esperti che saranno sostituiti da altri giovani”.
“Anche l’affermazione sul non parlare se non si ha nulla da dire mi preoccupa, perché è un brutto segnale non aver nulla da dire. Sarebbe invece giusto scegliere che cosa comunicare, ma se la tifoseria invoca chiarezza, è giusto intervenire”.
L’articolo Silvestrin e le tante preoccupazioni derivanti dalla conferenza di Ibrahimovic proviene da Notizie Milan.
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