Il pericolo da evitare per Sinner lo svela Federica Brigonone (Foto IG @janniksin - calcioblog.it)
Jannik Sinner è tornato in campo, ma c’è un pericolo silenzioso da evitare: il monito arriva da una campionessa azzurra a sorpresa.
Il Foro Italico in questi giorni è molto più di un semplice teatro sportivo. È un luogo dove si respira passione, orgoglio, attese e speranze. Ma è anche uno spazio in cui i campioni si incontrano, si osservano, si sostengono. E così, tra una partita e l’altra, è comparsa a sorpresa Federica Brignone.
La stella dello sci italiano e attualmente ferma per infortunio, ma più presente che mai nel panorama sportivo azzurro. A colpire, però, non è stata solo la sua presenza a bordo campo. È stata soprattutto una riflessione semplice ma profonda su Jannik Sinner, il talento del tennis italiano tornato a competere dopo uno stop che ha fatto parlare, dividere, discutere.
Sinner è tornato al tennis giocato, questo ormai è chiaro. Ha ripreso la racchetta, è tornato a colpire con quella sua precisione chirurgica e con quella serenità che sembra non abbandonarlo mai. Però, come ha fatto notare proprio Federica Brignone, c’è un aspetto da non trascurare. Un qualcosa che non si allena sui campi, che non si vede nei video highlight, ma che può fare la differenza tra un ritorno alla grande e una spirale difficile da invertire. “L’aspetto mentale può essere la cosa più difficile da gestire e spero che possa giocare libero e divertirsi”, ha dichiarato l’azzurra. Parole dette con affetto e lucidità, che arrivano da chi conosce bene le pressioni dell’alto livello.
Infatti, Sinner in questi giorni è al centro di tutto. C’è chi lo incoraggia, chi lo osserva con aspettative, chi si aspetta da lui la rinascita definitiva del tennis italiano. Ogni sua parola, ogni sua espressione viene analizzata, ogni partita vissuta con una tensione che va oltre il campo. Ma il pericolo, quello vero, è proprio questo: trasformare il gioco in un dovere, perdere quella leggerezza che è stata fin dall’inizio la sua forza più grande.
Ecco perché il messaggio della Brignone pesa. Perché viene da una campionessa che ha attraversato, in un altro sport, fasi simili. L’adrenalina delle gare, la fatica degli infortuni, il bisogno di silenzio e la difficoltà di gestire tutto il contorno. Sinner, oggi, si trova a un bivio. È tornato, sì, ma il percorso da fare è ancora lungo. Il tennis non è solo tecnica, non è solo prestazione. È anche testa, equilibrio, capacità di affrontare i momenti difficili senza perdere sé stessi.
Il pubblico lo adora, i media lo inseguono, le aspettative crescono. Però dentro tutto questo, c’è ancora un ragazzo di poco più di vent’anni che cerca di fare il proprio mestiere con onestà. Ed è per questo che la lucidità di chi lo osserva da fuori, come Brignone, è importante. Serve a ricordare che dietro il campione c’è la persona, e che per costruire qualcosa di davvero grande non basta solo vincere. Serve resistere, capire, ascoltare, e ogni tanto anche proteggersi.
Intanto, Jannik va avanti. Al Foro Italico ha vinto, ha convinto e ha ritrovato quello sguardo concentrato che tutti ricordavamo. Però non sarà sempre facile. La stagione è lunga, le sfide non mancheranno, e il confronto con sé stessi sarà continuo. Riuscire a divertirsi, come ha auspicato Brignone, è la vera sfida. Perché se Jannik continuerà a farlo con il sorriso, allora sì, nessun pericolo potrà davvero fermarlo.
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