Ieri sera la Bundesliga ha ripreso dopo la pausa invernale e lo ha fatto con una partita importante, quella più giusta per onorare la scomparsa di Franz Beckenbauer. Il suo Bayern è sceso in campo a Monaco contro l’Hoffenheim, in una gara assolutamente da vincere nell’ottica di mettere pressione alla capolista. E oggi si vedrà, alle ore 15.30, se ad Ausburg il Bayer Leverkusen accuserà le conseguenze del 3-0 che ieri ha reso felice l’Allianz Arena, che venerdì 19 gennaio ospiterà la commemorazione ufficiale del Kaiser. Una figura talmente importante che verrà onorata dalla presenza anche del cancelliere Scholz, sostenitore di quell’Amburgo che ha visto Beckenbauer tra le sue fila negli ultimi due anni della carriera.
Il risultato finale non deve far pensare a un match semplice.
Vero, la formazione di Tuchel ha mostrato per l’ennesima volta di saper coniugare due aspetti: grande tecnica e rapidità d’esecuzione. Ne sono una prova le reti. Ha aperto Musiala, che in un’area affollata non ha esitato nell’inventare un diagonale che è andato a baciare il palo interno. Ha ancora raddoppiato lui, al minuto 70, con una combinazione con Sane, che già gli aveva ispirato la rete del vantaggio. Ha chiuso al novantesimo il solito Kane, più che mai capocannoniere con 22 gol in 17 giornate, su un pallone servito da Goretzka, stoppato di destro e calciato con violenza con l’altro piede. Una concretezza realizzativa che ha fatto il paio con almeno due buchi importanti lasciati a metà ripresa, che hanno portato Neuer a salvare il vantaggio, affidandosi anche all’aiuto della traversa. É stata una gara molto divertente, con ben 39 conclusioni complessive, 27 delle quali da parte dei padroni di casa.
Tornando a Beckenbauer, è stato inevitabile parlare di lui a fine gara. Musiala, separato da Franz da 58 anni di differenza, ha ammesso di averlo conosciuto solo tramite video: «È una leggenda e volevamo dare il massimo per vincere la partita e mostrargli il nostro rispetto. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro in questo». Tra i “vecchi” del Bayern, il 34enne Thomas Muller ha detto anche lui di non avere potuto per vederlo dal vivo, sottolineando che Beckenbauer ha anche dato l’esempio per come ha espresso «la gioia di vivere, di giocare a calcio e di vincere insieme. Franz è stato un modello da cui imparare, la mia generazione gli deve molto».
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