Non sarà come la semifinale del 2003, che ospitava il meglio del calcio del tempo: Maldini, Shevchenko, Seedorf, Nesta, Inzaghi contro Zanetti, Conceiçao, Cannavaro, Crespo e Cordoba, tanto per dire qualcuno degli straordinari campioni. Ma anche il doppio Milan-Inter del maggio 2023 avrà molti motivi d’interesse e magari regalerà più gol di quei due pareggi – 0-0 e 1-1 – di 20 anni orsono. Quali saranno i duelli principali dal punto di vista offensivo. Andiamo a vedere cosa è maturato fin qui in questa edizione di Champions League. I numeri dicono alcune cose, il campo potrà sorprenderci con altro.
GIROUD CONTRO TUTTI – Per quanto riguarda i gol, siamo lontani anni luce dai big del torneo. L’altra semifinale, Real Madrid-Manchester City, vedrà confronti stellari per quanto riguarda gli attacchi, con Haaland che viaggia a una media superiore a un gol a partita e Vinicius jr. che occupa il terzo gradino del podio della classifica cannonieri, alle spalle del colosso norvegese e dell’ormai fuori dai giochi Salah. Con 5 reti, l’ultima delle quali al Napoli, Giroud si segnala come il bomber da tenere d’occhio. Quanto all’Inter, Lukaku e Dzeko hanno segnato più di Lautaro, ma è impensabile – se tutti staranno bene – che Inzaghi lo tenga fuori. Occhio a Barella: col Benfica ha segnato sia all’andata che al ritorno, la semifinale può essere la sua consacrazione come uomo determinante anche in zona gol.
LA SORPRESA BASTONI – La tabella dei cross riusciti in sede europea presenta una grande sorpresa: è Bastoni, non quindi un esterno, colui che finora si è espresso meglio. Nessun dubbio per quanto riguarda Leao e Dimarco, che i quarti di finali hanno mostrato in tutto il loro splendore. Quanto a Dumfries, che ci si aspetterebbe in questa classifica, di lavoro ne fa tanto, ma sono più i traversoni sbagliati di quelli che vanno a buon fine.
LEAO É DI UN ALTRO PIANETA – Se si parla di dribbling, i numeri di Leao sono impressionanti, come del resto si è visto a Napoli. A dargli supporto ci sono Brahim Diaz e Bennacer, i grandi artefici dell’1-0 di Milan-Napoli. L’Inter non ha altrettanta incidenza individuale. Dzeko sa superare l’uomo, Correa ha capacità di sterzata come si è visto nel gol al Benfica. Nulla di paragonabile, però, con gli avversari. In questa voce la differenza d’identità tra le due squadre appare radicale.
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