I commenti sono unanimi: il Manchester City ha vinto la sua prima Champions League sulla base di una superiorità che si conosceva; ma i 90 minuti, fino letteralmente all’ultimo secondo, hanno mostrato un’Inter che avrebbe potuto pareggiare tra traversa colpita da di Dimarco e occasioni sciupate. I numeri esemplificano questa lettura.
Gli inglesi hanno avuto un possesso palla superiore, com’è nella natura della squadra, ma in una misura inferiore alle previsioni e alla fase iniziale della gara. La reazione nerazzurra è stata notevole e avere concluso in porta il doppio di quanto hanno fatto Haaland e compagni ne è la dimostrazione, tutt’altro che scontata all’inizio. Altri dati interessanti: Marciniak ha lasciato molto correre, ma 28 falli non sono pochi, il suo metro di misura ha quindi evitato un gioco troppo interrotto, pur con qualche errore. L’Inter ha lavorato molto bene sulle fasce, come testimoniano i 6 cross contro i 3 degli avversari, anche l’ingresso di Gosens ha prodotto buoni effetti. Impressionante, però, la differenza nei dribbling vinti: 20 contro 5. A dimostrazione che oltre all’impianto di gioco Guardiola ha a disposizione uomini dalla tecnica eccelsa, mentre a Inzaghi questa componente manca un po’.
Sulle prestazioni individuali dei vincitori, eleggiamo Corriere dello Sport e La Repubblica per vedere i giocatori che hanno raccolto pareri diversi, espressi da almeno un voto di differenza. I dribblatori esaltati dalle statistiche ricevono critiche forti.
STONES – Al quotidiano generalista la prestazione da «mezzala pura» dell’ex stopper piace relativamente: 6,5. Per quello sportivo, invece, si merita al pari di Rodri il 7,5 in quanto «uomo-ovunque di Pep».
BERNARDO SILVA – Mezzo voto più basso ma stessa differenza di lettura. Il 7 del Corriere si spiega anche col fatto che è lui a portare il primo attacco della partita. Il 6 di Repubblica è motivato dal duello con Dimarco, vinto dall’interista (però è lui ad avere fornito l’assist per la rete della vittoria).
GREALISH – Sufficiente per il Corriere, che valuta le «troppe apprensioni create a Dumfries». La Repubblica lo considera «iperattivo all’inizio», ma non basta per evitargli la bocciatura.
HAALAND – É il buco nero del City. Anche per lui si conferma la dicotomia delle visioni: meno grave per il Corriere, con un 5,5, che non considera troppo da censurare l’occasione fallita nel primo tempo. Flop totale per Repubblica, che lo valuta degno di un 4,5 e in quel tiro su Onana vede l’unica cosa che è riuscito a fare.
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